2015-10-05 12:28:00

Egitto. Patriarca Tawadros: no ai cristiani nelle liste salafite


 I cristiani che si candidano nelle liste elettorali degli islamisti salafiti “mancano di credibilità” perchè “nessuno può vivere seguendo due pensieri opposti”. E' questo il giudizio perentorio che il patriarca copto ortodosso ha espresso in merito alla scelta dei cristiani che hanno accettato di candidarsi alle prossime elezioni politiche nelle liste del Partito salafita al-Nour. Le netta presa di distanza è stata espressa da Tawadros nel corso di un suo intervento televisivo, ed esprime un pensiero condiviso anche da vescovi e capi di altre Chiese e comunità cristiane presenti in Egitto.

Cristiani che si candidano nelle liste salafite lo fanno per interesse personale
“Molti esponenti salafiti” riferisce all'agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico di Guizeh “parlano dei cristiani come infedeli o politeisti, e sostengono che non bisogna nemmeno fare loro gli auguri in occasione delle loro solennità festive, come il Natale e la Pasqua. Quindi è evidente che la scelta di alcuni cristiani di candidarsi nelle liste salafite risponde a criteri di interesse personale: si candidano con loro perchè è l'unica via che hanno trovato per partecipare alle elezioni. Quindi in loro prevale l'arrivismo politico. D'altro canto, proprio la loro scelta ha consentito al Partito salafita di ottemperare alle condizioni che erano state poste alla formazione delle liste, e quindi di partecipare alle elezioni”.

La legge elettorale obbliga i salafiti a candidare i cristiani
​La presenza di cristiani copti nelle liste del Partito salafita al-Nour è un “atto dovuto” a cui i leader della formazione di matrice islamista sono obbligati dalla legge elettorale, e rientra nei pre-requisiti costituzionali a cui le formazioni politiche devono ottemperare per essere ammesse alle prossime elezioni parlamentari. Le regole in vigore prevedono che nella prossima Assemblea parlamentare ai cristiani saranno riservati almeno 24 seggi, mentre 56 seggi saranno destinati alle donne. Tra i gruppi sociali a cui la Costituzione riserva quote di seggi parlamentari ci sono anche i giovani, i disabili, gli operai e i contadini (G.V.)








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