2015-10-06 07:21:00

Immigrazione. Salvate nel Mediterraneo 1830 persone


Oltre 1800 persone sono state salvate nelle ultime 24 ore a largo delle coste libiche, mentre il mondo rimane attonito ancora una volta per la morte di quasi 90 persone tra cui 2 bambini. Intanto sul fronte politico il presidente della Commissione  Ue, Jean-Claude Juncker, e quello turco Recep Tayyip Erdogan hanno trovato un accordo di massima "su un piano d'azione congiunto” per rafforzare la cooperazione sull’emergenza immigrazione. Massimiliano Menichetti:

 

Sei distinte operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo, in meno di 24 ore, hanno salvato 1830 persone stipate a largo della in Libia su 4 barconi e 2 gommoni e lasciate in balia del mare. Nei loro occhi la speranza di arrivare in Italia, porta per l’Europa, nella realtà uno specchio d’acqua che troppo spesso ingoia vite senza lasciare tracce. Ieri l’orrore e il pianto per i corpi di due bambini trovati morti a riva sull’isola di Kos, in Grecia, uno aveva meno di un anno, l’altro circa 5. Altri 85 cadaveri sono stati recuperati anche dalle spiagge vicino Tripoli, in Libia. Altro scenario sulla terra ferma dove il cosiddetto gruppo Visegrad ovvero Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia sorvegliano i confini. La Repubblica ceca infatti metterà a disposizione dell'Ungheria un reparto di 25 militari per sostenere il governo di Budapest nella difesa delle frontiere dal flusso di migranti. La Polonia ha inviato supporto aereo. Intanto sul fronte politico Europa e Turchia sembrano arrivati ad accordi di massima per la cooperazione e la liberalizzazione dei visti per chi arriva sulle isole elleniche, altra rotta di speranza. Ieri l’incontro a Bruxelles tra Juncker ed Erdogan definito "costruttivo": l'Ue sarebbe pronta a mobilitare un miliardo di euro, si è parlato anche delle 'zone sicure' dal terrorismo e nuovi centri di accoglienza. Oggi i colloqui riprenderanno ad Ankara.








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