2015-10-10 11:32:00

In scena "Il Vangelo secondo lo sport", originale lettura di Luca


Spiegare lo sport attraverso il Vangelo di Luca: è questa l’idea da cui parte lo spettacolo di beneficenza “Il Vangelo secondo lo sport”, che andrà in scena sabato 10 ottobre alle 21 presso l’associazione “Planetarietà” di Monteverde, in via Paolo Falconieri 84. Corinna Spirito ne ha parlato con Andrea Barbetti, autore e regista dello spetaccolo, nonché scrittore della raccolta di racconti “Appesi a un filo. Quando lo sport dialoga con la fede” da cui lo spettacolo è tratto:

R. – Io ho pensato che, forse, dare una lettura del Vangelo in chiave sportiva potesse essere educativa, formativa, anche se un po’, probabilmente, fin troppo rivoluzionaria. Chiedendo però la consulenza a teologi e persone molto esperte del testo evangelico, mi sono confermato che la scelta fosse non così "osé", anzi abbastanza pertinente all’idea di educare attraverso lo sport.

D. – Da dove vengono questi racconti su cui si basa il libro “Appesi a un filo” e poi anche lo spettacolo “Il Vangelo secondo lo sport”?

R. – I racconti nascono anzitutto dal consiglio che mi ha dato mons. Albertini, di partire cioè dalla lettura del Vangelo di Luca che – a suo dire – era più pertinente per trovare una ispirazione giusta. Io l'ho letto in greco, sfruttando le mie conoscenze filologiche, e ho selezionato una serie di passi del Vangelo che potessero essere utili. Faccio un esempio per tutti: la tentazione vissuta da Gesù nel deserto, diventa la tentazione che il diavolo “dottor doping” ha nei confronti degli atleti che si sottopongono a tutto semplicemente per arrivare prima per soldi e carriera. La ho interpretata in questo modo… Un altro esempio è la discussione che vi è sulla legge – ce ne sono tante all’interno del Vangelo: aiutare o non aiutare un atleta in difficoltà? Il giudice come si deve comportare? Per esempio quando i Discepoli mangiano il giorno di sabato, Gesù interviene di fronte al dottore della legge in maniera molto netta. Conta più l’uomo alla fine, molto spesso, rispetto alla Legge. Questi sono alcuni elementi… Ho inserito l’esempio di Dorando Petri delle Olimpiadi del 1912. Fu aiutato dai giudici a tagliare il traguardo: venne squalificato, ma ancora oggi è un grande esempio di solidarietà sportiva. La legge va applicata, ma la tutela dell’uomo e il rispetto dell’uomo valgono ancora di più.

D. – Lo sport, dunque, torna a essere una metafora di tanti messaggi positivi…

R. – Sì. Mi sono trovato sempre d’accordo sull’idea di coniugare l’attività sportiva agonista e quindi anche il concetto di vittoria con l’attività formativa, educativa e culturale nell’ottica dei valori cristiani. Lo sport, in questo senso, può aiutare ogni individuo a crescere, a migliorarsi e soprattutto – a mio avviso – ad avere un punto fondamentale: la conoscenza e la scoperta del proprio limite. Credo che quando un uomo comprende il proprio limite, abbia già fatto un bel passo in avanti per – con estrema umiltà – mettersi a disposizione degli altri ogni giorno. Quindi, lo sport in questo senso, e soprattutto per i bambini e i ragazzi, è molto utile. Il problema è trovare allenatori e dirigenti giusti, ma anche famiglie e genitori che riescano a comprendere fino in fondo la valenza formativa di uno sport. Poi, nello sport si socializza e questo credo sia un elemento importante.

D. – Torniamo a parlare dello spettacolo: il ricavato dell’evento sarà interamente devoluto in beneficenza…

R. – Sì, per scelta. Credo sia importante mettere a disposizione la propria attività culturale per gli altri. L’Associazione “Arcoiris” è una onlus che si occupa in particolar modo di sostenere i bambini e i minori affetti da malattie rare e anche di sostenere le loro famiglie. L’intero ricavato sarà rivolto a loro, in particolar modo ai bambini attualmente ricoverati in un reparto particolare del Bambino Gesù. Ritenevamo che fosse opportuno proporre questo recital del “Vangelo secondo lo sport” per unire ai temi concreti e importanti del Vangelo e dello sport anche un elemento di solidarietà che è – a mio avviso – assolutamente pertinente allo spettacolo che mettiamo in scena e alla finalità dell’Associazione. Mi piace ribadire che tutto l’incasso verrà devoluto – interamente – in beneficenza e che i lettori, musicisti, chi proietterà le immagini e tutti coloro i quali faranno parte dell’organizzazione, daranno il loro tempo e la loro disponibilità per un atto di dolcezza umana nei confronti del prossimo.








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