2015-10-10 13:30:00

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella 28.ma Domenica del Tempo ordinario, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui un tale chiede a Gesù cosa debba fare per avere in eredità la vita eterna. Lui già rispetta i comandamenti. Gesù gli dice:

«Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti:

“Maestro buono, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” E’ la domanda di un tale – che possiamo essere io e te – onesto, anche religioso: compie la legge, i comandamenti…, e “possiede molti beni”, ma è insoddisfatto; tutto ciò che ha e fa non lo riempie, c’è una dimensione spirituale, c’è un’anima dentro che non si accontenta di cose, di leggi, attende una pienezza diversa: la vita eterna. Gesù che lo ama, come ama te, me, ed ogni uomo, sa che l’unica via per avere la vita eterna, la felicità che non finisce mai, è amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze; e sa che non è possibile amare Dio e il denaro. Gesù deve trarlo fuori dal suo inganno perché entri nella verità di se stesso e lì si incontri con l’amore di Dio che salva, che placa l’inquietudine del cuore. Gesù gli dice: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!”. Ma l’attaccamento ai beni, alle sue sicurezze, impedisce a quest’uomo di uscire incontro a Cristo; e si allontana “scuro in volto e… rattristato”. A questa tristezza, il Vangelo di oggi contrappone la ricompensa per chi ha lasciato tutto e ha seguito Cristo: “Già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.” Tutto questo è per me, per te, oggi. Pochi o molti beni che possiamo avere ci impediscono di uscire incontro al Signore. Che l’Eucaristia ci strappi dalle nostre doppiezze e ci lanci oggi verso l’incontro con il Signore.








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