2015-10-12 12:37:00

Sinodo. Mons. Guilavogui: urge formazione per matrimoni misti


Al centro della riflessione dei padri sinodali anche la sfida costituita dai matrimoni misti tra cattolici e musulmani. Ne parla, al microfono del nostro inviato Paolo Ondarza, il vescovo di N'Zérékoré in Guinea, mons. Raphaël Balla Guilavogui:

R. – In Guinea, molto spesso i musulmani sposano donne cattoliche e dopo le cose non vanno bene, perché i musulmani possono essere poligami, invece una cattolica non può accettare questa cosa. E quindi molto spesso divorziano. Questo non va bene, perché i bambini che nascono da queste unioni ne soffrono.

D. – Quindi, il problema della poligamia e il problema, anche, del matrimonio misto tra due diverse religioni: la Chiesa come si pone rispetto a queste problematiche?

R. – Noi come vescovi, con i sacerdoti, cerchiamo di fare una pastorale familiare: ci vuole una buona preparazione. Come mai per prepararsi a diventare sacerdoti ci vogliono sette anni e qualche volta anche di più, per diventare religioso ci vogliono anche tre o quattro anni, mentre per prepararsi al matrimonio bastano tre mesi? Per dire che ci vuole una formazione molto solida.

D. – Tornando al discorso dei matrimoni misti, voi come pastori vi sentite di sconsigliarli, questi matrimoni?

R. – Non è che noi sconsigliamo, però serve una formazione prima di fare questi matrimoni, perché l’esperienza dimostra che molto spesso non vanno bene. Purtroppo, ci sono tante, tante donne che dopo il matrimonio con un musulmano dicono che la donna deve essere convertita, diventare musulmana. Secondo me, ci vuole una formazione perché molto spesso tanti affrontano questo matrimonio senza una preparazione importante, solida.

D. – Attendete una parola da questo Sinodo per le vostre situazioni particolari?

R. – Sicuramente, sì, perché noi sappiamo che la Chiesa è madre e quindi la Chiesa avrà sempre una parola di conforto e una parola per aiutare queste famiglie che sono in difficoltà ad andare avanti.








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