2015-10-14 08:30:00

Dal Senato via libera al ddl Boschi


Dopo un mese di accesissimo confronto, l’aula del Senato con 179 voti a favore ha dato il via libera alla riforma costituzionale, che tra l’altro cambia volto e ruolo del Senato.  Dure le proteste delle opposizioni, anche nei riguardi del presidente emerito della repubblica Napolitano che in aula ha difeso il ddl Boschi. Molto soddisfatto naturalmente il premier Renzi. Per completare l’iter serviranno altri tre passaggi parlamentari. Giampiero Guadagni:

Anche nel giorno del voto finale tensione altissima in aula al Senato.  Le opposizioni attaccano il ddl Boschi perché, dicono, concentra troppi poteri nelle mani del governo, facendo saltare gli equilibri della democrazia. Cinque Stelle e Lega hanno lasciato l’aula al momento del voto, Forza Italia e Sel non hanno votato. Ricompattato il Pd, solo tre i dissidenti. Il premier Renzi e il ministro Boschi insistono: così l’Italia è più semplice e più forte.  Il cuore della riforma è certamente la fine del bicameralismo perfetto. La fiducia al governo sarà infatti votata solo dalla Camera, che resta l’unica assemblea legislativa.. Il Senato, invece, avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Palazzo Madama scende da 315 membri più i senatori a vita a 100  componenti  in tutto: 5 senatori nominati dal presidente della Repubblica per sette anni e 95 eletti dai Consigli regionali. Quanto alla legittimazione popolare, saranno i cittadini al momento di eleggere i consigli regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori.  Cambia poi il Titolo V della Costituzione: allo Stato tornano le competenze legislative in materia di energia, infrastrutture e protezione civile. Aboliti Cnel e province.  La riforma avrà bisogno di altri tre passaggi: due alla Camera e uno al Senato. Ma il testo finale dovrebbe essere quello approvato ieri. Testo che nel 2016 sarà sottoposto a referendum confermativo.

 








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