Gli orfanatrofi gestiti dalle Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta non forniranno più servizi di adozione in India. La decisione, resa nota in un comunicato della congregazione ripreso dall’agenzia Ucan, è stata presa come conseguenza dell’introduzione a luglio delle nuove linee guida sulle adozioni varate dal Ministero federale per le donne e la promozione dell’infanzia, che prevedono, tra l’altro, la possibilità per donne single o divorziate di candidarsi all'adozione (escludendo peraltro uomini single per le bambine).
Le nuove direttive aprono alle adozioni gay
Secondo il Governo di New Delhi, l’obiettivo del provvedimento, è, da un lato, di
rendere più trasparente il sistema delle adozioni nel Paese e, dall’altro, di aumentare
l’accessibilità alle adozioni. Per le Missionarie della Carità, tuttavia, affidare
bambini a persone singole è incompatibile con gli insegnamenti della Chiesa: “Ottemperare
agli obblighi previsti dalle nuove disposizioni – spiega il comunicato - sarebbe stato
molto difficile per noi”. Una posizione pienamente sostenuta dai vescovi, secondo
i quali la normativa apre le porte alle adozioni da parte di coppie omosessuali, conviventi
e divorziate. In questo senso si è espresso il vice-segretario generale della Conferenza
episcopale indiana, padre Joseph Chinnayan, che punta il dito contro un altro punto
controverso del provvedimento: quello che concede ai richiedenti la possibilità di
scegliere il bambino da adottare da un massimo di sei minori. Un’opzione che “offende
la dignità dei bambini”, ha affermato il sacerdote.
Gli orfanatrofi delle Missionarie della Carità in India resteranno aperti
Dei numerosi orfanatrofi gestiti dalle missionarie della Carità in India, finora
18 erano abilitati al servizio di adozione. Dopo la chiusura di questo servizio, puntualizza
la nota delle Missionarie della Carità, le religiose continueranno “ad aiutare gratuitamente
ragazze madri, bambini malnutriti e disabili in tutte le loro istituzioni senza distinzioni
di casta, credo o religione”. (A cura di Lisa Zengarini)
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