2015-10-15 14:30:00

Ghana: più trasparenza per il voto alle politiche del 2016


“Le parti sociali, ma soprattutto i partiti politici, chiamati dalla Commissione Elettorale a dare il loro contributo alla composizione del Registro dei votanti siano onesti e dicano il vero, per consentire alla stessa Commissione di fare un lavoro trasparente che conquisti la fiducia dell’opinione pubblica ghanese sulla correttezza dell’intero processo elettorale”. E’ l’auspicio espresso  dai vescovi del Ghana in una dichiarazione firmata dal presidente della conferenza episcopale, mons. Joseph Osei-Bonsu. Il registro deve essere pronto per le elezioni politiche del 2016, in cui i cittadini ghanesi saranno chiamati ad eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica. 

L’attuale Registro stilato nel 2012 non è credibile
“Fin dalla pubblicazione dell’attuale lista nel 2012, nella quale i votanti risultavano essere circa 14 milioni – ricordano i presuli nella nota - molti hanno messo in dubbio la loro credibilità”. Tra le irregolarità riscontrate: l’inserimento nella lista di minori; la discrepanza tra il numero dei votanti per le elezioni presidenziali e quelli per le parlamentari; l’alto numero dei votanti in rapporto alla popolazione del Paese, la registrazione di cittadini stranieri.

Necessarie nuove verifiche per garantire un processo elettorale equo
​Pur riconoscendo gli sforzi compiuti finora dalla Commissione elettorale per garantire un registro dei votanti affidabile, i presuli ghanesi chiedono quindi ulteriori misure, come la verifica accurata dei minori e degli stranieri in esso inseriti. A  tale fine - affermano – è necessario che il Governo garantisca alla stessa Commissione i mezzi necessari a svolgere il suo lavoro, mentre i rappresentanti della società civile e i partiti devono dare il loro contributo. Inoltre, sono necessari nuovi finanziamenti alla Commissione nazionale per l’educazione civica (Ncce) perché possa informare i cittadini sui requisiti necessari per votare.  La nota conclude con l’invocazione che l’intero processo elettorale possa essere “pacifico, credibile libero e equo”. (L.Z.)








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