2015-10-15 12:31:00

Card. Pell: al Sinodo clima buono, verso consenso su maggioranza temi


Posizioni diverse su alcuni temi, ma clima di fraternità e dialogo. Così i Padri sinodali descrivono l’atmosfera di questi giorni al Sinodo sulla famiglia definendo false le ricostruzioni di certa stampa che vorrebbe un dibattito segnato da conflitti e veleni. Al microfono del nostro inviato al Sinodo Paolo Ondarza sentiamo il cardinale George Pell, prefetto della segreteria per l’Economia:

R. – Il clima è molto buono. Facciamo, secondo me, progressi sostanziali sulla grandissima maggioranza dei temi. C’è già un visibile consenso.

D. – La concentrazione, perlomeno per chi guarda da fuori, questo Sinodo è sui temi della Dottrina della misericordia, talvolta posta in antitesi, in contrasto tra chi sostiene che la dottrina non sarà toccata e chi sostiene che andrebbe potenziato un atteggiamento di pastorale misericordiosa. Che cosa può dirci al riguardo?

R. – Ovviamente ci sono accenni differenti su alcuni di questi temi. Ugualmente, è ovvio che il Santo Padre dica che la dottrina non sarà toccata. Siccome noi parliamo della dottrina morale, sacramentale, in questa ovviamente c’è un elemento essenziale della prassi, della disciplina. Qualcuno dice che ricevere la Comunione in un Paese potrebbe essere un sacrilegio e in un altro potrebbe essere un’opportunità o una causa di grazia, ma siamo una Chiesa unita: tante teologie, tanti e diversi metodi di preghiera, di devozione, ma c’è un’unità essenziale sulla dottrina e sui sacramenti. Seguiamo Cristo e San Paolo in questo e tutta la storia della Chiesa.

D. – Esclude, quindi, che possa essere trovata una soluzione che, a seconda dei contesti geografici ad esempio, preveda eccezioni per quanto riguarda l’accesso alla Comunione per i divorziati risposati, se non subito dopo un periodo di accompagnamento spirituale verso queste persone?

R. – Io vengo dalla lontana Australia. Come viviamo noi la nostra fede è ben diverso dalla Chiesa in Africa, in Sud America e in Asia. Ma sui punti essenziali della dottrina e sui sacramenti, specialmente la Comunione, ovviamente l’unità, dal punto di vista dell’insegnamento, è essenziale.

D. – Va detto che, quantomeno, c’è una pluralità di contributi qui al Sinodo, che rispecchiano anche le diverse sensibilità su certi temi, e questa pluralità viene molto spesso enfatizzata fuori dalla stampa: la fotografia è quella di un Sinodo come insieme di opinioni contrastanti, quasi un clima velenoso all’interno dell’aula…

R. – Questa interpretazione è del tutto sbagliata. Ovviamente su questi punti ci sono approcci diversi, ma i giornalisti da fuori vogliono mostrare una crisi causata dalle differenze, un po’ di caos, un clima di esasperazione. Non c’è niente di questo. Ovviamente, come ho detto, ci sono divergenze, ma soltanto, principalmente, sul capire la dottrina, sul come seguire la dottrina, su quale sia la disciplina dei sacramenti.

D. – Divergenze sulle questioni che riguardano appunto la questione della Comunione ai divorziati-risposati, ma anche sulla questione delle coppie omosessuali?

R. – Sì, ma gruppo dopo gruppo, nelle relazioni, si dice chiaramente che il matrimonio è fra uomo e donna, aperto alla vita, e seguiamo non soltanto tutta la storia della Chiesa, ma anche l’insegnamento di Gesù stesso del Nuovo Testamento.

D. – L’approccio del Sinodo, dunque, è quello di una Chiesa che continua ad illuminare, ad essere luce per l’umanità, non tanto di una Chiesa che a partire dalle richieste dell’uomo, che cambiano a seconda dei contesti storici, deve mutare la dottrina…

R. – La Chiesa è come una madre e maestra. E una madre saggia non sempre dà ai figli tutte le cose che loro vogliono. Perché la madre è molto interessata non soltanto ai deboli ma a tutti i figli e vuole lavorare per mantenere la salute della famiglia.








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