I leader di diverse comunità di fede e tradizioni religiose hanno incontrato l'ex Presidente israeliano Shimon Peres per dialogare e confrontarsi sull'escalation di violenze che sta di nuovo insanguinando la Terra Santa. Alla riuniote, avvenuta martedì scorso presso il Peres Center for Peace di Tel Aviv - riferisce l'agenzia Fides - hanno preso parte anche lo Sheikh Mohamad Kiwan, capo degli imam in Israele, lo sceicco Mouafaq Price, leader spirituale della comunità drusa, il rabbino capo d'Israele Shlomo Amar, e il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Theophilos III.
Peres: non esiste un Dio che approva l'omicidio
Durante l'incontro, secondo quanto riportano gli organi ufficiali del patriarcato
latino di Gerusalemme, l'ex Presidente Peres ha ribadito la necessità di contrapporsi
insieme al terrorismo e alla violenza compiuta in nome di Dio, proclamando ad alta
voce “che non esiste un Dio che approva l'omicidio”. Peres ha detto anche che Israele
non aveva alcuna intenzione di incoraggiare le tensioni nella regione.
Per la Chiesa il problema resta l'occupazione israeliana
Dal canto suo padre George Ayoub, presente all'incontro in qualità di cancelliere
del patriarcato latino di Gerusalemme, ha sottolineato che "l'occupazione rimane il
problema”, e per spezzare la spirale infinita della violenza, l'unica via è quella
di porre fine all'occupazione e realizzare la creazione di uno Stato palestinese sulla
base dei confini riconosciuti dall'Onu nel 1967, con Gerusalemme Est come capitale.
(G.V.)
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