Le acque del Mediterraneo sono state oggi teatro di nuove tragedie. In due distinti naufragi di barconi che tentavano di arrivare in Grecia sono morti almeno 16 migranti. Ungheria, Croazia e Slovenia hanno intanto adottato ulteriori misure per arginare i flussi. Il servizio di Giada Aquilino:
Un’imbarcazione è naufragata nel disperato tentativo di raggiungere l’isola di Lesbo. Almeno 12 migranti sono morti e altri 25 sono stati tratti in salvo. Quattro persone, tre bambini e una ragazza, hanno invece perso la vita al largo dell'isola di Kalymnos. Se la Grecia è al collasso, il resto dell’Europa orientale adotta nuove misure contenitive. Da stanotte l’Ungheria ha chiuso i confini con la Croazia e ha intenzione di costruire una barriera pure alla frontiera con la Romania, dopo aver già eretto in estate un muro di filo spinato lungo i 175 chilometri di confine con la Serbia. Zagabria ha iniziato ad inviare i profughi in pullman verso la Slovenia. Lubiana ha bloccato le linee ferroviarie con l’Unione europea e la Croazia e il premier Miro Cerar ha annunciato che l’esercito affiancherà la polizia nel controllo delle linee di demarcazione. La Marina Militare e la Guardia Costiera italiane hanno intanto soccorso al largo della Libia sei gommoni con a bordo oltre 600 migranti. In Svezia, a Kanna, una scuola in disuso, ma appena restaurata per accogliere 80 rifugiati, è stata distrutta da un incendio doloso.
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