2015-10-18 10:30:00

Il Papa canonizza i genitori di Santa Teresa di Lisieux


Esempi di santità familiare, vocazione, fede profonda. Sono i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, Louis e Zélie Martin, che il Papa ha proclamato santi questa domenica nella Messa in Piazza San Pietro. Con loro Papa Francesco ha canonizzato anche don Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, e madre Maria dell’Immacolata Concezione, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce. Nei giorni scorsi è stata presentata in Sala Stampa vaticana la nuova coppia di santi sposi. Il servizio di Giada Aquilino:

A novant’anni dalla canonizzazione di Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, anche i suoi genitori diventeranno Santi. Esempi concreti di santità familiare come sposi e genitori, Louis e Zélie Martin saranno canonizzati da Papa Francesco nel pieno dello svolgimento del Sinodo dedicato alla famiglia e nella Giornata missionaria mondiale. Vissuti nel 19.mo secolo, entrambi sentirono il desiderio di entrare in monastero, poi la vita li portò ad essere orologiaio e merlettaia. Dalla loro unione nacquero nove figli, ma solo cinque sopravvissero. Tra loro Marie-Françoise Thérèse, poi divenuta Santa Teresa di Lisieux, e Léonie, il cui processo di Beatificazione è stato aperto nel luglio scorso. Ai figli, Louis e Zélie trasmisero l’esemplarità della loro esistenza. Ne ha parlato padre Romano Gambalunga, postulatore della Causa di Canonizzazione:

“La famiglia e le relazioni familiari funzionano quando i coniugi prima di tutto vivono il loro incontro e la loro storia d’amore come una vocazione. Si ricevono, cioè, l’uno e l’altro dalle mani di Dio e vivono la loro vita, sapendo che c’è un disegno buono da scoprire insieme. Ci sono dei segni che Dio lascia, che lo Spirito suggerisce, attraverso i quali si può camminare insieme, imparando a stimarsi, a rispettarsi, a condividere tutte le situazioni che accadono, trovando nell’altro l’aiuto, il dono. E questo è solo uno sguardo che si può avere, se si ha la fiducia che c’è un Padre buono, che c’è un sostegno, se si fa l’esperienza della grazia, come loro hanno fatto. Vivere, quindi, prima di tutto il matrimonio come vocazione. E poi vivere anche il rapporto tra coniugi, quindi tra uomo e donna, come un’amicizia, dove c’è stima reciproca, dove si è alleati, dove si condivide un progetto comune, dove ci si aiuta anche ad educare i figli. E tutto questo i coniugi Martin lo hanno saputo vivere”.

Prima coppia che verrà canonizzata congiuntamente, i Martin condussero dunque una vita contrassegnata da una profonda fede: lo ha spiegato padre Jean-Marie Simar, rettore del Santuario dei coniugi “Louis et Zélie Martin” di Alençon:

“Une vie très ordinaire, une vie complètement toute simple, que on pourrait comparer avec la vie…
Una vita molto ordinaria, una vita completamente semplice, che possiamo paragonare con la vita della Santa Famiglia di Nazareth. Scelsero di mettere Dio al primo posto, scelsero l’importanza della preghiera personale e in famiglia”.

A Louis e Zélie sono stati riconosciuti due miracoli: per Pietro, bimbo italiano nato nel 2002 con una grave malformazione polmonare, e per Carmen, nata in Spagna nel 2008, prematura e con una grave emorragia cerebrale. I piccoli domenica saranno in piazza e porteranno le reliquie in processione. Le famiglie, con percorsi differenti, per la loro guarigione hanno pregato intensamente i genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino. Ad accompagnarli nel loro percorso, religiosi, amici e familiari, come ha sottolineato padre Antonio Sangalli, vice postulatore:

“Quello che ho sempre sotto gli occhi è la riconoscenza grande di queste famiglie. Qualcuno diceva: ‘Ma perché? Non è che abbiamo trovato il Santo migliore; non è che avevamo la preghiera migliore; non è che noi eravamo migliori di tutti gli altri’. E scoprono e capiscono che, attraverso questo grande segno del miracolo, il miracolo più grande - oltre alla guarigione dei figli - è quello di vedere attorno a sé riprendere in mano la vita cristiana di tante persone che si erano impegnate nella preghiera, nell’accompagnare tali famiglie in questo grave, difficile momento della loro vita. Il Signore risponde e questo ci dà il coraggio di affrontare la vita, sapendo che la presenza di Dio non ci abbandona mai in nessuna situazione”.

La prossima Canonizzazione va letta in un’ottica d’amore, proprio come Santa Teresa ha insegnato. Lo ha messo in luce padre Olivier Ruffray, rettore del Santuario di Lisieux:

“Si Thérèse a pu nous parler de l'amour …
Se Teresa ha potuto parlarci dell’amore esattamente come lei ci ha parlato, invitandoci a vivere di amore, possiamo capire che Teresa ci ha parlato dell’amore di Dio, degli altri, quotidianamente, grazie ai suoi genitori che glielo hanno insegnato: sua madre e suo padre le hanno dato la possibilità di vivere di amore”.








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