2015-10-18 09:00:00

Mons. Chimoio racconta le famiglie cristiane in Mozambico


Le famiglie africane, esempio di radicamento nella fede nonostante la povertà. E’ la fotografia che scatta mons. Francisco Chimoio, arcivescovo di Maputo, presidente della Commissione episcopale per la famiglia in Mozambico. Paolo Ondarza lo ha intervistato:

R. – Le sfide principali nella nostra terra riguardano soprattutto la perseveranza nella vita degli sposi, ma anche la formazione permanente: dobbiamo formare quindi le nostre famiglie cosicché possano essere sempre testimoni dell’amore che esiste fra di loro, possano sempre essere in grado di fare di questo loro amore un grande dono anche gli altri, alle altre famiglie. La perseveranza di cui noi parliamo dipende soprattutto dalla disponibilità di questa famiglia all’ascolto della Parola di Dio: essere quindi in grado di riconoscere che il dono che hanno ricevuto non può rimanere forte se loro non si uniscono, giorno dopo giorno, con il Signore. Pertanto la presenza di Dio nella loro vita deve essere coltivata, deve essere cercata, deve essere rinforzata giorno dopo giorno.

D. – Quale testimonianza possono dare le famiglie del Mozambico?

R. – Quella di vivere veramente convinti e forti nella loro fede. E questo contagia, fa sentire che sono veramente uniti. Ho visto una grande forza in queste famiglie veramente unite nel Signore. Tutti quelli che vedono una famiglia del Mozambico dicono sempre: vedi come queste famiglie, seppur nella loro povertà, hanno la gioia; hanno la gioia che viene dall’unione con il Signore Gesù. Ma ci deve essere anche l’interesse che devono avere verso i propri figli, trasmettendo loro i valori della vita. Oggigiorno la globalizzazione porta tante cose buone, ma porta anche tante cose negative che devono essere filtrate. C’è bisogno che le nostre famiglie siano rese capaci di discernere.

D. – Ci sono delle sfide particolari per la Chiesa e per le famiglie del Mozambico o delle minacce particolari?

R. – Una minaccia particolare è proprio questa questione del gender, ma anche la questione del consumismo e del materialismo, e tutta questa diffusione di una mentalità che non alimenta le famiglie. Per queste sfide c’è da fare un lavoro veramente capillare, avvertendo anche le famiglie di tutto quello che possono essere gli ostacoli di una vita concreta, sincera, piena dell’amore che viene dal Signore. Non possiamo costruire le nostre famiglie senza la presenza di Dio!








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