2015-10-27 10:52:00

Papa: Dottorato a Bartolomeo I contributo al cammino verso unità


“Un doveroso riconoscimento che contribuisce al cammino verso la piena e visibile unità alla quale tendiamo con dedizione e perseveranza”. Così il Papa in un messaggio ha salutato il primo Dottorato honoris causa in Cultura dell'unità assegnato ieri al Patriarca ecumenico di Costantinopoli, a Bartolomeo I, dall’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, cittadella del Movimento dei Focolari. Presenti numerosi rappresentanti delle Chiese ortodosse dell’est Europa e dell’Oriente cristiano, a testimoniare, ha detto la presidente dei focolari Maria Voce, “il desiderio di camminare insieme a tutti i livelli verso l’unità”. Il servizio di Gabriella Ceraso:

La motivazione riconosce nel Patriarca un pioniere nel cammino ecumenico, nonché un attivo promotore di pace e giustizia ed è anche il Papa a sottolinearlo, esprimendo all’”amato fratello” stima e apprezzamento. Dal canto suo, in un discorso ampio e articolato, il Patriarca Bartolomeo I ha innanzitutto esteso a tutta la “chiesa martire di Costantinopoli ” l’onore del riconoscimento ricevuto. Poi, ripercorrendo la storia dei rapporti tra le due Chiese d’Oriente e d’Occidente, si è soffermato sul doloroso distacco durato secoli e giunto fino al non riconoscimento dell’altro come cristiano. Quindi, il lento cambiamento nel linguaggio e nell’atteggiamento reciproco a partire soprattutto dai rapporti tra Giovanni XXIII e il Patriarca Atenagora, che hanno portato a una "nuova cultura dell’unità", a un desiderio di “andare avanti insieme”. Bartolomeo distingue unità, da unione e unicità, e indica la prospettiva da offrire al mondo perché creda e si salvi: “Quella di formare una cultura di unità nella diversità” sul modello trinitario, proprio come espresso dal carisma di Chiara Lubich.

Sul clima della cerimonia e sulla figura del Patriarca Bartolomeo I, Gabriella Ceraso ha intervistato la presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce:

R. – Tutti i presenti sono stati veramente molto toccati dal sentire questo affetto fraterno che lega il Santo Padre Francesco a Sua Santità il Patriarca Bartolomeo. Il Papa riconosce l’impegno del Patriarca Bartolomeo in questo cammino di unità, che il Papa definisce comune, non solo, afferma molto coraggiosamente che in questo cammino comune questo riconoscimento costituisce un passo avanti.

D. – Lei stessa conosce molto bene il Patriarca, ha vissuto e vive intensamente questo momento di una lunga storia di vicinanza del Movimento con la Chiesa ortodossa e con i Patriarchi. Qual è il suo punto di vista su questa figura e quindi sul significato di questo riconoscimento?

R. – Il Patriarca Bartolomeo è l’erede del grande Patriarca Athenagoras, che aveva veramente questa passione per l'unità, che in lui era quasi una visione profetica e che lui non è riuscito a realizzare. Ma questa stessa passione si è trasmessa in particolare al Patriarca Bartolomeo. Lui non manca occasione per sollecitare l’unità nel seno delle Chiese ortodosse proprio per poter parlare insieme, con una voce già in un certo senso sinodale, prima di tutto con la Chiesa di Roma per la quale ha un amore e una stima particolare, come anche per Papa Francesco. In tanti modi lui ci tiene a sottolineare quanto è vivo questo cammino insieme. Mi sembra che siamo veramente in un momento felice in questo senso perché c’è una spinta che viene dai due capi delle nostre due Chiese e che non può non portare frutto. Ci saranno anche delle resistenze, come ha detto Papa Francesco alla conclusione del Sinodo, però alla fine c’è lo Spirito Santo che aiuta, lo Spirito Santo spinge sicuramente verso l'unità delle Chiese. Pensiamo che è un momento felice e che questo riconoscimento è un passo importante, concreto, in questo cammino.

D. – Nel suo discorso, il Patriarca ha detto proprio cos’è l’unità che è diversa da unione, che è diversa da unicità, e ha sottolineato quello che un po’ si chiede all’uomo di oggi: formare una cultura dell’unità nella diversità, diversità come ricchezza, che è un concetto molto presente nel carisma vissuto da Chiara. Ci può spiegare un po' meglio come?

R. – Chiara ci ha sempre ricordato che il cammino delle Chiese è guidato dallo Spirito Santo e che quindi lo Spirito Santo ha sicuramente fatto maturare in ogni Chiesa dei doni che servono all’unità delle Chiese e di tutta la cristianità e che servono e possono servire se vengono messe in comune. Questo dono non appiattisce ma rispetta le diversità, proprio perché riconosce in queste diversità una grande ricchezza, una grande ricchezza che non fa altro che rendere più bella la Chiesa, così come Gesù la voleva. Quindi, non un’uniformità, ma una unità nella diversità. E in questo Chiara ci diceva che modello altissimo è l’unità che lega la Santissima Trinità, dove il Padre è tale perché non è il Figlio, il Figlio è tale perché non è il Padre ma l’amore che c’è tra il Padre e il Figlio genera addirittura lo Spirito Santo che è terzo in questa dimensione trinitaria, ma è anche primo perché lega il Padre e il Figlio. E può essere questo se ognuna delle tre Persone della Santissima Trinità si perde completamente nell’altra. Allora, anche nel cammino delle Chiese si richiede proprio questo, cioè che ogni Chiesa sia capace di perdersi completamente nelle altre Chiese che vuol dire donare fino in fondo tutto quello che è la propria ricchezza e di lasciarsi arricchire anche dalla ricchezza degli altri, quindi saper essere amore per costruire quella Chiesa di Cristo in cui ogni cristiano, a qualsiasi comunità ecclesiale appartenga, si senta veramente partecipe del corpo di Cristo.

D. – Da questo riconoscimento ci sono prospettive che nascono, che si possono aprire?

R. – Si parlava proprio con il Patriarca di una eventuale possibilità di istituire a Sofia una cattedra che insieme, da parte cattolica e da parte ortodossa, studi le figure, le grandi figure di Chiara Lubich e del patriarca Atenagoras e cerchi di cogliere quel contributo che queste figure, nell’incontro dei loro rispettivi carismi, hanno apportato e possono apportare in questo cammino di unità.








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