2015-10-30 10:37:00

Gemelli, 31 ottobre visite gratuite per labiopalatoschisi


Open Day al Policlinico Gemelli. Due giornate dedicate alla labio-palatoschisi, una malformazione congenita del palato, organizzate dai medici del Reparto Maxillo-Facciale del Policlinico romano in collaborazione con “Emergenza Sorrisi – Doctors for Smiling Children Ong”. La prima giornata ha avuto luogo sabato scorso, la seconda, domani sabato 31 ottobre. Dalle 8.30 alle 13, gli esperti nel campo offriranno visite specialistiche e consulenze gratuite. Di che patologia si tratta e con quale frequenza si presenta, lo spiega il prof. Sandro Pelo, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo facciale del Complesso Integrato Columbus/Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. L’intervista è di Eliana Astorri:

R. – La labio-palatoschisi è una patologia congenita del massiccio facciale. Intanto, che cosa vuol dire “congenita”? Vuol dire che si manifesta durante la vita embrionale e quindi il bambino nasce già affetto da questa patologia malformativa, che coinvolge ovviamente il labbro, nelle forme più semplici, ma che può coinvolgere anche il mascellare superiore, provocare la deformità del naso, provocare anche una schisi del palato duro e del palato molle, e quindi sono coinvolte altre situazioni del massiccio facciale e può presentarsi in maniera più o meno complessa. Tra l’altro, può essere monolaterale o bilaterale. L’incidenza, purtroppo, è abbastanza alta perché ogni 600 bambini nati uno è affetto da una delle varie forme di labio-palatoschisi o di labioschisi semplice.

D. – Ci sono dei motivi per i quali un bambino nasce in questo modo?

R. – Sicuramente, è stato accertato che c’è un’alterazione cromosomica alla base di tutto questo, e nel 25% dei casi c’è senz’altro un fattore ereditario o familiare. Poi, però, incidono anche fattori ambientali, cioè dei fattori esterni su cui si può intervenire e questi fattori esterni hanno modo di poter agire creando mutazioni genetiche soltanto se c’è una predisposizione genetica. Quindi, anche per queste situazioni in cui sono responsabili fattori ambientali, c’è sempre comunque una predisposizione genetica. Quali sono, questi fattori ambientali? Dunque, una carenza di acido folico nella dieta, per esempio, ha la sua importanza. Il fumo pure sembra correlato all’insorgenza della labio-palatoschisi, così come ambienti in cui è possibile essere a contatto con delle radiazioni… E ancora, un’altra corrispondenza, un’alta incidenza di labio-palatoschisi è stata trovata in genitori cosiddetti “anziani”.

D. – Si tratta di una malformazione che coinvolge non solo labbra e palato, ma anche gengive e naso. Si tratta quindi di un intervento complesso al quale il bambino si può sottoporre, a quale età?

R. – L’intervento non è particolarmente complesso e, tra l’altro, con le nuove tecniche si risolve quasi tutto con un solo intervento. L’età per il primo intervento, per l’inizio del percorso è intorno ai sei mesi: però, a questa età il bambino dovrebbe pesare già intorno agli 8 kg, quindi, l’intervento può essere rinviato finché il bimbo raggiunge quel peso. Quindi, 6 mesi e 8 kg sono i due parametri di riferimento.

D. – L’open day sulla labio-palatoschisi al Gemelli: la prima giornata ha avuto luogo sabato scorso, la prossima domani, 31 ottobre…

R. – Sono visite gratuite e noi abbiamo degli obiettivi da raggiungere. Il primo obiettivo è quello un po’ anche sentimentale-nostalgico: è quello di ricollegare la tradizione del Gemelli al prof. Rosselli riguardo alle labio-palatoschisi in genere e alla chirurgia malformativa in genere, quindi sulla chirurgia malformativa e il complesso cranio-facciale. E poi, è quello di informare le famiglie su questo tipo di organizzazione, che offre consulenza a 360 gradi ai bambini affetti da queste patologie. E quindi, in questa occasione le famiglie possono avere le consulenze gratuite – ovviamente – di tutti gli specialisti che sono coinvolti. Poi, c’è un’azione concreta di informazione su quello che riguarda la prevenzione e quindi per quello che riguarda, ovviamente, i fattori ambientali che possono – come abbiamo ricordato prima – implementare il numero delle labio-palatoschisi. Quindi, appunto, la dieta con acido folico, l’astinenza dal fumo… raccomandazioni di questo genere. Poi, c’è un altro aspetto che abbiamo organizzato insieme a “Emergenza Sorrisi” e che riguarda le famiglie in attesa di adozione: ci sono molte famiglie che adottano bambini che provengono dal Vietnam, dall’Asia e che sono affetti da labio-palatoschisi e quindi, mentre vanno avanti le modalità, le procedure burocratiche riguardo all’adesione, noi vogliamo informarli sui percorsi che saranno poi i percorsi terapeutici ottimali per questi bambini e quindi prepararli all’aiuto che devono dare ai bambini che andranno ad adottare.

D. – E bisogna prenotarsi?

R. – Sì, C’è un numero da fare: 06 3503874; mentre l’indirizzo di posta elettronica è maxillofacciale@h-columbus.it.








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