2015-10-30 13:44:00

Presentati atti del Convegno sui restauri alla Cappella Sistina


“La Chiesa ha regalato al mondo la Cappella Sistina. I 2.500 metri quadrati di pittura murale fanno la più grande e la più importante antologia della grande arte del Rinascimento”. Così ieri sera nella Sala Regia dei Musei Vaticani, il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato Vaticano, ha aperto la presentazione degli atti del Convegno "Cappella Sistina venti anni dopo. Nuovo respiro nuova luce", che si è tenuto l’anno scorso per commemorare i 450 anni dalla morte di Michelangelo e il ventennale della fine dei restauri della Sistina. Il servizio di Marina Tomarro:

 Il racconto di un restauro eccezionale durato 14 anni, eseguito dal maestro Gianluigi Colalucci, e diretto dal compianto Fabrizio Mancinelli, grazie al quale dopo secoli sono riemersi i colori e dettagli dell’opera di Michelangelo, ma anche l’importanza del  progetto di climatizzazione e ricambio dell’aria e il nuovo impianto di illuminazione a led. Spiegano questo gli atti del convegno sulla Cappella Sistina. Ascoltiamo il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci:

"Sono così importanti in particolare per la Cappella Sistina perché garantiscono le migliori condizioni di salute, quindi di sopravvivenza delle pitture più famose del mondo. Se gli affreschi di Michelangelo potessero parlare, ci ringrazierebbero perché li abbiamo messi nelle condizioni di vivere nelle condizioni migliori per il tempo più lungo possibile. Quanto ai visitatori dei Musei Vaticani, della Cappella Sistina, loro ci ringrazieranno, già ci ringraziano, perché la nuova illuminazione led permette di vedere la Cappella Sistina come prima non si poteva vedere, nella sua interezza e in ogni ancorché minimo dettaglio. Noi dobbiamo fare in modo che non ci sia più bisogno di altri restauri. Per questo abbiamo l’impianto di climatizzazione".

E attraverso le pagine degli atti sul restauro, emerge tutta la razionalità di un grande professionista che, nonostante l’emozione di fronte alla pittura di Michelangelo, non perde mai la calma operando sempre in maniera razionale. E grande è la suggestione per chi visita  la Cappella Sistina. Ascoltiamo ancora Antonio Paolucci:

R. – La Cappella Sistina è il segno identitario della nostra Chiesa: non c’è cattolico che almeno una volta nella vita non desideri di metterci piede dentro… E poi la Cappella Sistina è il manuale base della storia dell’arte italiana. Le due cose insieme fanno il successo planetario e non a caso è visitata da sei milioni di persone ogni anno.

Ma dal punto di vista dell’illuminazione e climatizzazione, quali sono state le modifiche apportate? Ascoltiamo Vittoria Cimino, curatrice degli atti:

R. – Nel caso della Cappella Sistina, con l’illuminazione noi abbiamo voluto fare un’operazione fortemente culturale, cioè non illuminare una parte rispetto a un’altra, perché nella Cappella Sistina è Michelangelo la star. All’inizio ci veniva proposto di illuminare il Giudizio e invece, siccome le pitture della Cappella Sistina sono state realizzate in tre periodi diversi da artisti diversi – ma rappresentano un unico grande messaggio, quello della salvezza dell’uomo – è stato scelto di curare un’illuminazione che fosse omogenea, il più omogenea possibile, senza toni di accento su una pittura rispetto a un’altra.

D. – Dal punto di vista dell’areazione, cosa è stato fatto?

R. – Dal punto di vista dell’impianto di climatizzazione è stato fatto un radicale ripensamento di quello che c’era prima perché quello che era stato fatto 20 anni fa aveva un dimensionamento per un numero di persone minore rispetto al numero di quelle che entrano oggi in Sistina. Per raggiungere l’obiettivo di tenere sotto controllo temperature umidità, umidità lungo le pareti, l’abbiamo dovuto ripensare. Mentre prima era un impianto che immetteva aria nell’ambiente, adesso è un impianto che in parte la immette e in parte la riprende, quindi l’aria è realmente purificata e, se si purifica l’aria, la concentrazione di anidride carbonica che emettiamo noi con il respiro diminuisce.








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