2015-10-31 15:30:00

Benin: costruire un centro studi per dare futuro ai giovani


In Benin la costruzione di un centro studi può essere decisivo per formare i giovani a costruire il loro futuro ed evitare i rischi dell’immigrazione clandestina. E’ quanto si propone il progetto “Benin: priorità all’educazione” della fondazione “il Cedro onlus”, che ha l’obiettivo di creare un centro studi in cui i ragazzi possano avere le strutture e i mezzi necessari per studiare. Michele Raviart ha intervistato Il giornalista Jean-Baptiste Sourou, promotore del progetto:

R. – Il progetto riguarda un centro dove ci sono dei libri, una mensa, elettricità, Internet… tutto ciò che serve ad un ragazzo per poter studiare. Noi per il momento abbiamo il terreno, però bisogna costruire tutto! Abbiamo bisogno concretamente di fondi per poter iniziare a costruire qualcosa. Questo è un centro dove si possono trovare quelle infrastrutture, quei mezzi di cui si ha bisogno per studiare. Ricordiamoci che San Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2005 ha detto: “Che i popoli  africani diventino protagonisti del proprio futuro e del proprio sviluppo”. Come si fa a diventare protagonisti del proprio futuro nel mondo di oggi senza educazione? L’Africa ha bisogno dei suoi figli lì.

D. – Come nasce l’idea di un centro per aiutare i giovani africani nello studio?

R. – Questo progetto nasce dal fatto che personalmente lavoro da più di dieci anni sull’immigrazione. In Africa mi sono reso conto che i miei studenti che non hanno luce: studiano sotto la luce dei lampioni alla sera per prepararsi a diventare leader dei Paesi; ci sono poi quei ragazzi che muoiono nella stiva degli aerei perché vogliono andare a studiare in Europa. Io dico: “No! non si può morire per un libro”. Questo centro nasce da queste constatazioni che io ho fatto sul terreno.

D. – L’obiettivo del progetto è anche quello di far conoscere all’esterno la cultura africana …

R. - È un centro aperto anche ad accogliere i ragazzi di tutte le provenienze che lavorano che vogliono conoscere la cultura africana e vivere con la popolazione africana. Il centro darà quella possibilità. Sei cinese? Vuoi conoscere le culture africane? Noi ti ospitiamo. Sei italiano? Noi ti ospitiamo, perché in questo modo vivi a contatto con la realtà africana, la conosci e quindi parti con gli occhi aperti verso la nostra realtà.

D. – Molti di quelli che partono dall’Africa non sanno poi quali sono i rischi nell’attraversare il Mediterraneo …

R. – Ogni ragazzo africano che muore nel Mediterraneo mi provoca sofferenza … il mio cuore sanguina. Il nostro centro vuole proprio dire “no” a questo e allo stesso tempo vuole aiutare i ragazzi a riflettere, a pensare, a decidere. Perché andare via? Infatti è per questo motivo che insieme alla mia associazione organizziamo conferenze, usiamo mezzi come radio, tv, stampa per informare e dire: “Guardate la realtà è questa: c’è la morte dietro, c’è la depressione dietro, ci sono le malattie, perché non tutto quello che vi sembra in Europa è come pensate. Quindi attenzione! Quello che la tv vi presenta non è sempre vero”.

D. – E l’Europa che trovano rischia di essere diversa da quella che si immaginano …

R. – Molti di loro vorrebbero venire in Europa per lavorare due o tre mesi e risparmiare. Ma in Europa, con due o tre mesi, come fai a risparmiare se non hai nessuno che ti accoglie, se non sai dove dormire? Cosa puoi risparmiare? Ma sai come si vive in Europa? Sai come si fa ad andare avanti? Sai quello che ti aspetta se si parla di tasse, quando fa freddo, … Tu lo sai come si vive? Quando fai loro queste domande, loro dicono: “Non lo sapevamo”.

D. – Il progetto nasce anche dall’esigenza di ritornare in Africa da parte di chi in Europa ha invece trovato una strada …

R. - È un dovere per me ed invito anche agli altri a riportare in Africa ciò che abbiamo imparato. Penso che ciascuno di noi, chi lavora nell’ambiente della comunicazione, chi nella sociologia, possa fare qualcosa. Si può fare qualcosa di bello come io sto facendo con il mio centro. Si può fare qualcosa di interessante, si può fare qualcosa di nuovo. In questo modo l’Africa si svilupperà.

Il sito per raccogliere i fondi è https://www.gofundme.com/progettobenin








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