“Un nuovo governo a Guerrero apre la grande speranza per riprendere insieme il cammino che ci conduca a condizioni di vita degna, giusta e in pace”. Con queste parole apre il messaggio dei vescovi della Provincia ecclesiastica di Acapulco, la quale comprende quattro delle diocesi dello stato di Guerrero, tra i più colpiti dalla violenza esercitata soprattutto da bande criminali. I presuli chiamano le nuove autorità civili perché siano sensibili alla difficile situazione delle vittime della violenza. “Guerrero - si legge - ha bisogno di un governo sensibile al dolore delle vittime delle violenze, soprattutto, le vittime del crimine organizzato che ha provocato migliaia di uccisioni, sequestri, scomparse forzate, estorsioni e profughi interni e che sono ormai il pane quotidiano nella regione”.
Una nuova gestione in mezzo a una profonda crisi
Il messaggio dei vescovi riconosce che il nuovo governo - eletto nei comizi regionali
di giugno e insediatosi martedì scorso - inizia la sua gestione in mezzo ad una profonda
crisi sociale, politica, economica e di rispetto dei diritti umani. “Secondo i dati
del Sistema Nazionale di Sicurezza Pubblica - si legge - Guerrero continua ad essere
l’entità più violenta del Paese, e questa grave situazione ha portato la popolazione
alla polarizzazione, al conflitto, all’emarginazione, alla disperazione, e anche,
a farsi giustizia da sé”. Di fronte a questa “dolorosa realtà”, i presuli propongono
alle nuove autorità che - in collaborazione con la Chiesa e le organizzazioni sociali
- si lavori per la ricostruzione del tessuto sociali, lo Stato di diritto e il rinforzo
delle istituzioni attraverso un “piano di sviluppo integrale e sostenibile” per combattere
il fenomeno della violenza e della insicurezza. “E’ urgente - scrivono - creare una
piattaforma sociale indirizzata a garantire il benessere e lo sviluppo di tutti i
cittadini di Guerrero”.
Leggi per risarcire e accompagnare le vittime
“La attenzione alle vittime è fondamentale per la pace”- affermano i vescovi che suggeriscono
nuovi meccanismi legislativi e istituzionali per accompagnare in maniera integrale
le vittime e offrirgli la possibilità di reinserirsi nella vita comunitaria, permettendo
loro l’acceso alla giustizia e alla riparazione, “convinti che tali violazioni ai
diritti umani non accadranno mai più”. I presuli affermano che non si può pensare
alla costruzione della pace mentre ci sono ancora tante persone colpite dalla violenza.
“L’attenzione alle vittime - scrivono - è anche una questione di prevenzione".
La Chiesa ribadisce il proprio contributo per la pace e la riconciliazione.
Il messaggio ricorda il lavoro che svolge la Chiesa, nelle diverse diocesi per accompagnare
le vittime attraverso i Centri di Giovani per la Pace e le Scuole di Perdono e Riconciliazione,
che in alcuni casi contano con la collaborazione dei governi municipali. “Continueremmo
il nostro impegno per costruire la pace, con speciale attenzione ai giovani, perché
possano diventare - attraverso lo studio e il lavoro - protagonisti di trasformazione
e di cambio sociale”. Infine, i vescovi della Provincia ecclesiastica di Acapulco
si impegnano a “formalizzare un accordo di volontà” con le autorità di tutti i comuni
e dello stato di Guerrero, per la ricerca del bene, dello sviluppo e della pace. (A
cura di Alina Tufani)
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