2015-11-03 14:23:00

Card. Turkson: sulla terra il peso di un "terribile degrado"


“A metà della “Laudato si’” troviamo questa domanda: che tipo di mondo vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi, per i bambini che ora stanno crescendo?”. Il cardinale Peter Turkson gira il quesito di fondo dell’ultima Enciclica del Papa al pubblico del campus della Columbus Ohio State University, che lo ha invitato per una discussione sulla sostenibilità globale.

Lacrime del pianeta terra
L’intervento del presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace – tenuto ieri sera, ora locale – sintetizza, elencandole, le preoccupazioni di Francesco sulla difficile situazione complessiva che vive la “casa comune” planetaria. “Oggi la terra, nostra sorella – afferma – è maltrattata e abusata, si lamenta, e le sue grida si uniscono a quelle di tutto il mondo abbandonato e ‘scartato’”. Ci sono le emissioni di gas serra “in forte aumento”, che minacciano di spezzare gli equilibri climatici e lo sviluppo sostenibile in tutto il mondo. “La terra – osserva il cardinale Turkson – geme sotto il peso terribile dell’inquinamento e del degrado. Si piange per la perdita di biodiversità, di intere specie che scompaiono per la disattenzione dell’uomo”. E ci sono poi le “lacrime asciutte”, quelle che si piangono per la mancanza e lo spreco d’acqua, mentre i “deserti aumentano”.

Cambiare direzione
Papa Francesco, ricorda il porporato, “ci invita ad ascoltare queste sofferenze. Egli esorta tutti e di ciascuno – gli individui, le famiglie, le comunità locali, le nazioni e la comunità internazionale – a ‘cambiare direzione’ assumendo la bellezza e la responsabilità del compito di ‘prendersi cura per la nostra casa comune’. E qui, il presidente di Giustizia e Pace parla della “conversione” a una “ecologia integrale” cui Francesco esorta, quella che coinvolge tutta l’umanità, figlia di un mondo ormai “interconnesso”. “Nuovi stili di vita”, dunque, accompagnati dall’eliminazione della “cultura dell’usa e getta” e dalla “critica” al “nuovo paradigma tecnocratico” e alle “forme di potere che nascono dalla tecnologia”.

L’appello alla COP21
Una settimana fa, ricorda il cardinale Turkson, un gruppi di patriarchi, cardinali e vescovi, in rappresentanza della Chiesa di tutto il mondo, han firmato una dichiarazione che invita i dirigenti della COP21 – la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici – a rispondere alla chiamata della “Laudato si’”. L'appello afferma che “il clima e l’atmosfera sono beni comuni globali che appartengono a tutti e sono destinati a tutti” e chiede “un accordo equo”, giuridicamente vincolante, che riconosca “la necessità di vivere in armonia con la natura, garantendo il rispetto dei diritti umani per tutti, compresi quelli dei popoli indigeni, delle donne, dei giovani e dei lavoratori”.

La preghiera per la casa comune
Attraverso “il dialogo, l'unità, e la buona volontà verso gli altri – conclude il cardinale Turkson – possiamo rispondere generosamente e responsabilmente. E che Dio ci usi di noi per contribuire a realizzare la nostra preghiera sulla terra, la casa comune Egli ci ha dato”. (A cura di Alessandro De Carolis)








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