2015-11-04 14:00:00

Pakistan: studenti musulmani in difesa delle minoranze religiose


Porre fine a discriminazioni e pregiudizi contro le minoranze religiose in Pakistan: con questo spirito oltre 500 giovani musulmani si sono riuniti nei giorni scorsi a Lahore per iniziativa di “Bargad”, la più grande Ong pakistana dedicata allo sviluppo e all’educazione dei giovani, diffusa in tutto il Paese. Come riferisce l'agenzia Fides, i giovani si sono impegnati a smettere di definire i cristiani pakistani con l’appellativo di "Isai", termine urdu utilizzato in epoca coloniale con accezione dispregiativa. Quel termine, di tradizione castale, si usa per definire le persone destinate a lavori umilianti e “impuri”, appannaggio delle caste più basse, ed esprime la mentalità che considera i cristiani “cittadini di seconda classe” nella società.

L'Ong in sostegno delle vittime della persecuzione religiosa
L’Ong ha promosso la campagna “Green per White”, con un richiamo alla bandiera pakistana, dove il verde indica i musulmani e il bianco le minoranze religiose. L’Ong intende sensibilizzare i giovani musulmani in Pakistan a sostenere le vittime della persecuzione religiosa, restituendo dignità a tutti quei cittadini di religione non islamica. A tal fine i cristiani saranno chiamati con il termine “Masih” che in urdu sta per “popolo del Messia”, dando loro una connotazione e identità positiva.

Un messaggio da trasmettere a più persone
Ogni studente ha promesso di trasmettere questo messaggio ad almeno altre 100 persone, ampliando così l’effetto moltiplicatore. “E’ importante operare a livello di cambiamento dei comportamenti sociali e della mentalità nei confronti delle minoranze, in modo che siano debitamente rispettate e protette”, ha detto Kamran Michael, unico senatore cristiano del Pakistan, presente alla convention di "Bargad".

Un seme gettato per l'armonia sociale e il cambiamento
Il direttore esecutivo di Bargad, Sabiha Shaheen, ha aggiunto: “Oggi stiamo gettando un seme per l'armonia sociale e il cambiamento: gli studenti hanno fatto un giuramento e si sono impegnati a farsi messaggeri di questo cambiamento”. (P.A.)








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