2015-11-05 13:04:00

Daniel Craig si racconta: da James Bond all'impegno per l'Onu


Da oggi nelle sale italiane l’ultimo capitolo della saga di 007, “Spectre”, diretto da Sam Mendes. L’agente segreto più famoso del mondo mostra questa volta il suo volto umano e i suoi dubbi, cercando una vita meno pericolosa e violenta. Il servizio di Luca Pellegrini:

E’ tormentato, James Bond, e mette in dubbio addirittura la sua licenza di uccidere, perché potrebbe non essere più così necessario. “Spectre” è il ventiquattresimo film della serie, il quarto interpretato da Daniel Craig e il secondo diretto da Sam Mendes. La revisione introdotta negli ultimi capitoli, anche grazie al cambio di attore, compie il suo giro di boa: l’organizzazione mondiale del male, la Spectre appunto, che 007 combatte da sempre, non ha più dinanzi la meta del dominio universale sotto la minaccia della bomba atomica e della distruzione, ma l’uso dei media per il controllo totale della società, piegata ai suoi perversi fini. E l’agente segreto si adatta a questa novità: la tecnologia non è più così sbalorditiva, anche se i mezzi a disposizione sono sempre ingenti perché i servizi segreti britannici sono ampiamente sovvenzionati, ma la dimensione umana, nel bene o nel male, ha ormai conquistato Bond, le sue girl e pure i cattivi. Naturalmente lui gira il mondo, i luoghi sono sempre esotici, la vita sempre spericolata e ai limiti C’è poi il senso dell’ironia e del tradimento, il ricordo di relazioni familiari svanite e il desiderio di famiglia e di una vita meno eccitante ma sicuramente più serena. Daniel Craig ha confermato di aver esaurito l’impegno con Bond e il suo mondo. Traccia le linee guida che l’hanno aiutato in questo compito e il rapporto con chi ha interpretato Bond prima di lui:

“I havent’t consciously tried to change it, but when I first started doing this part …
Non è stato un tentativo consapevole di cambiarlo, ma quando ho iniziato a recitare questo ruolo è stata una delle cose di cui maggiormente sono stato consapevole e che mi ha messo grande insicurezza: il fatto che non volevo “copiare” nessun altro. Mi sono lasciato ispirare molto dai libri di Ian Fleming; sapevo che avrei dovuto “ricominciare daccapo”: questo era l’unico modo in cui avrei saputo farlo. Così ho cercato di lasciarmi abbastanza spazio attorno al personaggio, in modo che sarebbe potuto capitargli qualsiasi cosa. Lavorare su questo ruolo è molto strano, a un certo punto interviene il personaggio: stai facendo James Bond, devi attenerti a questo ruolo. Tutto il resto è ‘fair game’” …

Roma è stata un palcoscenico importante. Anche Via della Conciliazione e Piazza Pio XII, la Basilica di San Pietro sullo sfondo, sono state utilizzate per un inseguimento notturno mozzafiato. Che ricordi ha di quelle riprese e della Capitale italiana?

“Coming back here is always a huge pleasure, and we were …
Tornare qui è sempre un grande piacere; abbiamo avuto dimostrazione di tanta buona volontà. Spero ne converrete che la scena che si svolge nelle strade di Roma è spettacolare e indimenticabile e – come io penso – assolutamente unica. Per questo voglio dire ‘grazie’ a Roma …”

Lo scorso 25 settembre lei è stato alle Nazioni Unite ascoltando attentamente il discorso di Papa Francesco rivolto alle Nazioni e ai popoli:

“I’ve been given this incredible honour by the UN: …
L’Onu mi ha riservato questo incredibile onore: faccio il possibile per aiutare UnMas (United Nations Mine Action Service), che è il servizio dell’Onu che si occupa dello sminamento, che sta disperatamente cercando di liberare il mondo dalle mine antiuomo e residuati bellici inesplosi: è un compito molto arduo ed io cerco di contribuire come posso. Vivo a New York e la possibilità di incontrare il Papa, Obama, Putin, il presidente cinese Xi, sono tutte occasioni da non perdere. Volevo fare questa esperienza: sono nuovo nell’ambiente, volevo scoprire come funziona l’Onu, scoprire come le persone parlano tra di loro – ho raccolto informazioni. Un’esperienza indimenticabile”.








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