Il cammino per la promozione dell'unità dei cristiani comporta anche l'adozione di misure concrete come l'unificazione della data per la celebrazione della Pasqua. É questo il punto programmatico qualificante contenuto nella dichiarazione conclusiva del Comitato esecutivo del Consiglio delle Chiese cristiane del Medio Oriente, che ha terminato i suoi lavori con un momento di preghiera presso la chiesa di Mar Girgis, nel sobborgo cairota di Heliopolis.
Matura il consenso per l'unificazione della data della Pasqua
All'importante riunione di lavoro, che era stata ospitata presso il Centro copto “San
Marco”, nel distretto cairota di Nasr City, hanno preso parte autorevoli esponenti
delle Chiese del Medio Oriente: dal Patriarca copto ortodosso Tawadros II al Catholicos
della Grande Casa di Cilicia degli armeni, Aram I; dal Patriarca greco ortodosso di
Gerusalemme, Theophilos III, al Patriarca siro cattolico Ignace Youssif III. Il livello
di rappresentanza dell'incontro - riferisce l'agenzia Fides - lascia intuire che sul
tema dell'unificazione della data di celebrazione della Santa Pasqua va progressivamente
maturando il consenso tra le diverse Chiese e comunità cristiane presenti in Medio
Oriente.
Il Consiglio chiede di approfondire il dialogo cristiano-islamico
Nella dichiarazione conclusiva dell'incontro, vengono enumerate le piaghe che affliggono
tante comunità cristiane locali in Medio Oriente, alle prese non solo con i conflitti
armati in atto in diversi Paesi, ma anche con attacchi mirati, persecuzioni e sequestri
consumati spesso nella generale noncuranza delle leadership politiche. Nel documento,
i capi delle Chiese del Medio Oriente richiamano l'urgenza di continuare ad approfondire
il dialogo cristiano-islamico, definito “pilastro fondamentale” della convivenza tra
i cristiani mediorientali e i loro concittadini musulmani.
Gratitudine al Papa per i suoi appelli sulle sofferenze dei cristiani d'Oriente
Riguardo alle emergenze politiche che affliggono lo scenario mediorientale, la dichiarazione
richiama pure la paralisi politica in atto in Libano, dove anche la contrapposizione
tra i Partiti cristiani impedisce di trovare un consenso per eleggere il nuovo Presidente
della Repubblica. Nel testo, i Patriarchi e gli altri rappresentanti cristiani presenti
all'incontro esprimono anche la gratitudine verso Papa Francesco per la sollecitudine
pastorale manifestata dal Vescovo di Roma verso le sofferenze dei cristiani d'Oriente.
(G.V.)
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