2015-11-06 19:21:00

Sinai, aereo: Russia blocca voli per l'Egitto. Rientrati i primi britannici


Anche la Russia ha deciso lo stop dei voli per l’Egitto finché non si capirà perché sabato scorso l’Airbus 321 della Metrojet sia precipitato nel Sinai, provocando la morte di 224 persone. L’ipotesi prevalente rimane quella di una bomba a bordo. Intanto, a rilento, stanno rientrando i turisti dal Mar Rosso. Il servizio di Giada Aquilino:

 

È stato il presidente Putin a decidere di sospendere i collegamenti aerei con l'Egitto finché non saranno chiare le cause del disastro areo nei cieli del Sinai. A premere in tale direzione il Comitato antiterrorismo di Mosca. Il Cremlino è al lavoro per assicurare il ritorno a casa dei cittadini russi. L’aeroporto di Sharm el Sheikh è ancora nel caos. L’Egitto ha moltiplicato le misure di sicurezza e autorizzato le compagnie britanniche a far partire un numero “limitato” di voli per l'avvio del rimpatrio dei turisti inglesi bloccati sul Mar Rosso, comunque solo con bagagli a mano: le altre valigie saranno imbarcate su aerei cargo. Già atterrato a Londra il primo aereo passeggeri. Annullato invece il volo previsto per mezzanotte su Malpensa per oltre 150 italiani. Alitalia ha rafforzato i controlli allo scalo del Cairo. Gli Stati Uniti hanno disposto un potenziamento della sicurezza per voli in partenza da “alcuni” aeroporti nella regione del Sinai. Si consolida di ora in ora l'ipotesi che sia stata una bomba a bordo a causare lo schianto dell’Airbus, in base a intercettazioni delle intelligence statunitense e inglese su comunicazioni web tra membri del sedicente Stato islamico in Siria ed Egitto. Dalle prime analisi di una delle scatole nere non risulterebbero anomalie nei sistemi del velivolo: emerso un improvviso distacco della coda dalla fusoliera. Ma per il Cairo ciò non proverebbe la tesi dell’ordigno. 








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