2015-11-07 15:01:00

Ad Assisi il pellegrinaggio degli universitari romani


Sono oltre 3.000 i giovani che questa mattina sono arrivati da Roma ad Assisi, per partecipare al Pellegrinaggio degli universitari e accoglienza delle matricole organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Filo conduttore di questa 13.ma edizione è stato il tema “Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”. Da Assisi, il servizio di Marina Tomarro:

Il suono festoso delle campane di Santa Maria degli Angeli ha accolto ad Assisi gli universitari arrivati da Roma. “Siate fedeli al signore nelle piccole cose, e egli vi ricompenserà nelle grandi”, ha detto loro nell’omelia il vescovo ausiliare, mons. Lorenzo Leuzzi, che li ha accompagnati nel pellegrinaggio. Ascoltiamo il suo commento:

R. – Il Signore ha chiamato Francesco per ricostruire la sua Chiesa. Credo che oggi abbiamo bisogno di discepoli, come più volte Papa Francesco ci ha ricordato, che siano davvero responsabili di ciò che hanno ricevuto. Ecco perché è una grande occasione oggi per i giovani di offrire al Signore le proprie capacità, i propri progetti, i propri desideri, le proprie competenze maturate nella vita universitaria. Il Signore chiede a questi giovani di mettere a servizio dell’evangelizzazione tutti i talenti che hanno ricevuto. E per far questo bisogna partire dalla scoperta della grandezza della chiamata. Solo a partire da questa esperienza, sarà possibile creare una nuova classe di uomini e donne capaci di dare testimonianza al Vangelo in tutti gli ambienti della vita.

D. – Cosa spinge tanti giovani a partecipare al pellegrinaggio ad Assisi?

R. – Credo che la vera motivazione sia che tutti desiderano rimotivare la propria vita, rimotivare le proprie scelte. Assisi offre un’occasione per andare un po’ più in profondità nella propria esperienza e poter rinnovare e ripartire con nuovi progetti e nuove disponibilità.

E grande la gioia per i tanti universitari arrivati ad Assisi per affidare il loro percorso a San Francesco. Ascoltiamole loro emozioni:

R.  – Per testimoniare che siamo giovani che crediamo e che vogliamo camminare insieme con la Chiesa, con San Francesco, con l’università e testimoniare agli altri universitari la nostra gioia di seguire Gesù.

D. – La figura di Francesco quanto è di esempio nella tua vita?

R. – Sicuramente, la figura di Francesco può essere un esempio soprattutto per noi giovani, quindi per insegnarci l’umiltà, l’importanza di una vocazione e ascoltare Dio, come Signore della nostra vita.

R. – E’ molto importante perché è quanto più attuale si possa pensare. Infatti, il messaggio è comunque un messaggio di tanti secoli fa che torna ancora oggi rumoroso a riempire il nostro cuore e la nostra mente. E’ qualcosa che ci riguarda veramente da vicino. Quindi, dobbiamo portarlo anche alle generazioni future.

D. – Perché è importante essere qui oggi?

R. – E’ importante per me perché è un continuare un po’ un anno di esperienze. Sono una matricola e per me è importante essere qui per trovare nelle persone che hanno le mie stesse convinzioni uno spirito di fraternità. Non ho mai visto Assisi e questo anche mi rende felice!

D. – Valentina per te è già la seconda volta che partecipi al pellegrinaggio degli universitari. Perché questa scelta?

R. – Sicuramente, anche perché è un momento di condivisione di quei valori che dovrebbero esserci nella nostra quotidianità e che dovremmo ricordare sempre. Quindi, è un’ottima occasione per caricarsi ancora di più di tantissima energia e cercare sempre di più di coinvolgere gli altri.

D. – Cosa rimane di questa giornata quando si torna a casa?

R. – Ci si sente rigenerati! Credo che sia per me la parola più adatta. E’ una bella esperienza.

D. – Perché è importante la figura di Francesco oggi?

R. – La figura d Francesco indubbiamente deve essere un riferimento per tutti i giovani. Penso che oggi i giovani abbiano bisogno di persone di riferimento come Francesco, a cui ispirarsi.








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