2015-11-07 13:10:00

Papa all’Inps: pensione è diritto, vergognoso il lavoro nero


La pensione è un diritto che va sempre salvaguardato. E’ quanto affermato da Papa Francesco nel discorso, in Piazza San Pietro, ai dirigenti e dipendenti dell’Inps, l’Istituto italiano della Previdenza sociale. Il Pontefice ha quindi nuovamente criticato un modello economico che “macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori”, a discapito della dignità delle persone. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Tutelare i lavoratori e il loro riposo, custodire la maternità e il lavoro femminile, non far mancare mai il diritto alla pensione. Papa Francesco ha sintetizzato così le priorità che devono guidare l’Inps e subito ha voluto sottolineare che il riposo non è una “semplice astensione dalla fatica e dall’impegno ordinario”, ma “un’occasione per vivere pienamente” la propria umanità, aperta all’incontro “vivo con Dio e con gli altri”.

Vergognoso lavoro nero, garantire esigenze assistenziali
E qui, a braccio, ha avvertito che è vergognoso “il lavoro nero” come anche la precarietà e “l’ingiustizia sociale” che negano a tutti il diritto al lavoro e al riposo. Francesco ha così rilevato che “l’eventualità del riposo è stata anticipata, a volte diluita nel tempo, a volte rinegoziata fino ad estremismi aberranti”, come quello che arriva “a snaturare l’ipotesi stessa di una cessazione lavorativa”:

“Dall’altro lato, non sono venute meno le esigenze assistenziali, tanto per chi ha perso o non ha mai avuto lavoro, quanto per chi è costretto a interromperlo per i motivi più diversi. Tu interrompi il lavoro e l’assistenza sanitaria cade”.

Non manchi mai il diritto alla pensione
Il Papa ha quindi chiesto all’Inps di non far mai mancare le sovvenzioni indispensabili per la “sussistenza dei lavoratori disoccupati e delle loro famiglie” e ha indicato una serie di priorità, tra cui il lavoro femminile e “l’assistenza alla maternità che deve sempre tutelare la vita che nasce e chi la serve quotidianamente”:

“Non manchi mai l’assicurazione per la vecchiaia, la malattia, gli infortuni legati al lavoro. Non manchi il diritto alla pensione, e sottolineo: il diritto – la pensione è un diritto! – perché di questo si tratta. Siate consapevoli dell’altissima dignità di ciascun lavoratore, al cui servizio voi prestate la vostra opera”.

No a economia che pensa solo a massimizzare i profitti
Ancora, il Papa ha ribadito che lavorare “vuol dire prolungare l’opera di Dio nella storia” e per questo l’Inps deve garantire “una sussistenza dignitosa a chi deve lasciare l’attività lavorativa”:

“Il lavoro, infatti, non può essere un mero ingranaggio nel meccanismo perverso che macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori; non può dunque essere prolungato o ridotto in funzione del guadagno di pochi e di forme produttive che sacrificano valori, relazioni e princìpi. Questo vale per l’economia in generale, che non può più ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi”.

Lavorare per chi lavora, non dimenticare l’uomo
Papa Francesco ha dunque affermato che “il vero riposo viene proprio dal lavoro”, ribadendo che uno può riposare quando è “sicuro di avere un lavoro sicuro” che dà dignità. “Tu - ha soggiunto - puoi riposare quando nella vecchiaia sei sicuro di avere la pensione che è un diritto”:

“Non dimenticare l’uomo: questo è l’imperativo. Amare e servire l’uomo con coscienza, responsabilità, disponibilità. Lavorare per chi lavora, e non ultimo per chi vorrebbe farlo ma non può. Farlo non come opera di solidarietà, ma come dovere di giustizia e di sussidiarietà. Sostenere i più deboli, perché a nessuno manchi la dignità e la libertà di vivere una vita autenticamente umana”.

Mons. Corbellini: con Inps, collaborazione per il bene dei lavoratori
Dal canto suo, nel saluto prima delle parole del Papa, mons. Giorgio Corbellini, presidente dell'Ulsa (Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica) ha messo l'accento sul proficuo rapporto tra l'Inps e le strutture del Vaticano dedicate ai lavoratori. Una relazione che si è andata approfondendo positivamente negli anni, in vista del bene di chi lavora e delle loro famiglie:

“Ci lega con l’Inps una lunga tradizione di collaborazione nel rispetto del bene comune, come proposto dalla Dottrina sociale della Chiesa e dei diritti sociali costituzionalmente garantiti in uno spirito di solidarietà”.

Tito Boeri: grati a Papa Francesco per suo impegno in favore dei poveri
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha invece ricordato che la crisi economica ha impoverito tantissimi italiani, 4 milioni, e ha ringraziato Papa Francesco per i suoi continui richiami in favore dei diritti dei lavoratori e in particolare dei più bisognosi:

“Non tutte le persone qui riunite oggi sono credenti, ma credo di poter dire che tutte, dalla prima all’ultima, guardano al suo messaggio evangelico con grande speranza. Con l’entusiasmo di chi non si sente più solo: le sue parole smuovono le coscienze. Quel suo ricordarci che la povertà è al centro del Vangelo, che la povertà è la prima categoria teologica, quel suo affermare che se noi togliessimo la povertà dal Vangelo non si capirebbe niente del messaggio di Gesù, offre a tutti noi il senso più profondo del nostro lavoro, dei nostri sforzi quotidiani. Ci spinge a fare ancora meglio nel rendere un servizio a quei milioni di persone che si rivolgono a noi ogni anno in cerca di aiuto, e a quanti – magari – non hanno oggi bisogno di aiuto ma vogliono essere rassicurati sul fatto che, nel caso di eventi avversi, ci sarà qualcuno che darà loro una mano”.








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