2015-11-07 08:09:00

Vertice storico Pechino-Taipei: il primo tra leader di governo


Al via a Singapore lo storico incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e il taiwanese Ma Ying-jeou. Si tratta del primo faccia a faccia tra i due leader rivali dal 1949, quando gli esponenti del Partito Nazionalista si rifugiarono sull'isola dopo essere stati sconfitti nella guerra civile dall’armata rossa di Mao Zedong. Iniziava così una storia di rivalità che nel tempo è andata pian piano diminuendo e che da oggi potrebbe cambiare del tutto, come spiega al microfono di Gabriella Ceraso, Francesco Sisci corrispondente de Il Sole 24 ore da Pechino:

R. – È la prima volta che si incontrano, come tali, i leader del governo di Pechino e di Taipei: quindi questo significa che c’è un riconoscimento del governo di Taipei. Che cosa sia questo governo di Taipei – che governi un’isola, che sia uno Stato indipendente, la Repubblica di Cina – questo è lasciato vago; però è il riconoscimento da parte di Pechino che il governo di Taipei ha una legittimità forte come governo. D’altra parte, questo è anche un riconoscimento della legittimità del partito comunista cinese a Pechino. È in realtà un doppio riconoscimento. Cosa porterà avanti non lo sappiamo, però è chiaro che chiunque vinca nelle prossime elezioni di Taiwan a gennaio prossimo, avrà più difficoltà a sciogliere questo nuovo legame con Pechino.

D. – Sappiamo che ci sono state delle proteste da parte dell’opposizione taiwanese, che ritiene questo tempismo dell’incontro un po’ sospetto rispetto al fatto che tra poco ci saranno le elezioni sull’isola. Si parla di una “svendita” di Taiwan alla Cina: è così?

R. – Non credo che siano così ingenui. La differenza nei sondaggi oggi è tale che è difficile pensare che questo incontro possa rovesciare il risultato elettorale, o viceversa che possa giocare assolutamente in favore del Kuomintang, e non invece essere usato da quelli che vorrebbero una Taiwan più indipendente. Quello che io credo che è importante è il fatto che si stabilisce un rapporto tra governi, e questo salta le difficoltà che c’erano state fino adesso – cioè un rapporto che in sostanza era di Pechino tra partiti, il partito comunista e quello nazionalista – e invece stabilisce un rapporto tra governi.

D. – E ne potrà uscire modificato il ruolo internazionale di Taiwan?

R. – È ancora troppo presto per giudicare e valutare, però è possibile, perché se il governo di Taiwan in qualche modo è stato legittimato con Pechino, domani potrebbe esserlo con altri Paesi.

D. – Dunque indipendenza, unificazione, uso della forza: cambierà qualcosa sotto questi vari punti di vista da qui al futuro?

R. – Credo di sì. Questo indebolisce sempre di più l’idea dell’uso della forza per riprendere Taiwan in un futuro. Cioè lo spiegamento militare della Cina popolare verso Taiwan naturalmente perde di ragione, e questo influisce anche nella riforma dell’apparato militare che Xi Jinping sta prendendo molto in mano.








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