2015-11-14 14:00:00

Card. Sandri: violenza non ha mai giustificazione religiosa


“I cristiani in Medio Oriente: quale futuro?”: è stato questo il tema dell’incontro promosso dal Centro Pastorale per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese, che si è svolto a Roma nel Palazzo Lateranense. Ne hanno parlato, padre Jacques Mourad, che ha raccontato la sua prigionia in Siria nelle mani dell’Is durata circa cinque mesi e terminata lo scorso settembre, e il  cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il servizio di Marina Tomarro:

“Ho considerato la mia detenzione una sorta di ritiro spirituale, la preghiera mi ha dato conforto nei momenti più difficili, ho avuto paura ma sarei stato felice di offrire la mia vita in nome del Signore”. Così padre padre Jacques Mourad, racconta la sua prigionia in Siria nelle mani del sedicente Stato Islamico. “Quando mi hanno rapito ero a Kariaten - spiega - abbiamo attraversato il deserto siriano fino a Raqqa. I primi giorni sono stati molto duri, mi minacciavano, mi interrogavano con il fucile puntato, poi un loro capo mi ha voluto incontrare e la situazione è migliorata un po’”. E ripercorrendo gli ultimi giorni della terribile esperienza, padre Jaques racconta di essere stato trasferito vicino Palmira, in una specie di grande dormitorio dove ha incontrato molti cristiani che erano stati fatti prigionieri. “Nonostante nessuno sapesse come sarebbe andata a finire - dice - ci siamo affidati tutti al Signore”. E grande è stata la gioia per la liberazione: “Io sono sicuro - sottolinea il padre - che i rapporti pacifici che abbiamo sempre avuto con la comunità musulmana abbia contribuito affinchè questo miracolo fosse possibile”. Un ultimo pensiero a padre Paolo Dall’Oglio, da due anni nelle mani dei jihadisti. “Io sono sicuro che sia ancora vivo, per questo è necessario non dimenticare né la sua causa, né quella di altri sacerdoti ancora prigionieri, ma anzi la mia liberazione deve essere un incoraggiamento a rinnovare questo impegno”. Fondamentale resta la presenza dei cristiani in Medio Oriente. Ascoltiamo a questo proposito il cardinale Leonardo Sandri:

R. – Perché si perderebbe proprio la catena che ci collega con tutta la storia della fede cristiana, dai patriarchi in poi. E quindi loro, lì, sono la presenza vivente di questa fede. Quindi sì, possiamo sempre avere delle notizie, conoscere, ma se non abbiamo i cristiani… Per questo il Papa dice: “Un Medio Oriente senza cristiani non è più il Medio Oriente, è un’altra cosa”.

D. – I tragici fatti di Parigi testimoniano che la guerra non è poi così lontana, purtroppo. Allora, che cosa fare?

R. – Di fronte a questi abominevoli fatti, come quello di Parigi, a questa violenza insensata, inumana, oltre al ripudio di tutta la società internazionale, si dovrebbero anche studiare le misure per poter evitare queste cose. Da parte nostra, da parte dei cristiani, diciamo sempre: la violenza non può essere giustificata da nessun argomento e meno ancora da un’argomentazione religiosa.

D. – C’è un modo, secondo lei, attraverso il dialogo, per arrivare alla pace?

R. – Io credo che si stia facendo e che dobbiamo anche rendere grazie che molti dei loro dirigenti abbiano iniziato un lavoro di educazione e di annuncio della vera interpretazione della religione musulmana, secondo i dettami della fraternità, della convivenza e della pace nel mondo. 








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