“Vivendo tra i musulmani, siamo testimoni dalla loro condanna e della loro profonda umiliazione di sapere che questi atti sono commessi in nome dell’islam” scrivono i tre vescovi d’Algeria in una lettera inviata a mons. Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale della Francia, e al card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, nel quale condannano gli atti terroristici commessi nella capitaole francese.
I pretesti religiosi dei terroristi sono assolutamente ingiustificabili
Nella loro missiva, ripresa dall'agenzia Fides, mons. Paul Desfarges, vescovo di Constantine
e amministratore apostolico di Algeri, mons. Claude Rault, vescovo di Laghouat, e
mons. Jean Paul Vesco, vescovo di Orano, manifestano la loro indignazione per gli
attentati “diabolicamente pianificati”. Nell’esprimere la loro “profonda compassione”
alle famiglie e agli amici delle vittime, i presuli ribadiscono la convinzione che
“niente può giustificare questo massacro” e che “la rivendicazione di questo orrore
perpetrato da un’organizzazione terrorista fin troppo conosciuta si nasconde dietro
a pretesti religiosi assolutamente ingiustificabili”.
Questi atti non diano ragione a chi vuole servirsene per instillare odio
“Insieme alla condoglianze - aggiungono i vescovi - esprimiamo anche il timore di
vedere confermarsi e rafforzarsi i sentimenti di xenofobia e gli atteggiamenti anti-musulmani
che pesano duramente sui fedeli dell’islam”. “Speriamo che questi atti innominabili
non diano ragione a coloro che sanno servirsene per instillare l’odio” concludono
i vescovi d’Algeria, che affermano al contrario il desiderio di “dimostrare che la
fratellanza è possibile e che le nostre differenze non impediscano la comunione dei
cuori e degli spiriti”. (L.M.)
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