2015-11-18 10:51:00

Papa: mai più bambini sfruttati o maltrattati. Pubblicato Atlante infanzia


Nel corso dell’udienza generale Papa Francesco ha ricordato che il 20 novembre ricorrerà la Giornata dei diritti dell’infanzia. Sulle condizioni dei minori in Italia, in particolare sulla povertà educativa, si concentra l’”Atlante dell’infanzia a rischio” di Save the Children, presentato a Roma. Elvira Ragosta:

“È un dovere di tutti proteggere i bambini e anteporre ad ogni altro criterio il loro bene - dice Papa Francesco - affinché non siano mai sottoposti a forme di servitù e maltrattamenti e anche a forme di sfruttamento". Queste le parole del Pontefice:

"Auspico che la Comunità internazionale possa vigilare attentamente sulle condizioni di vita dei fanciulli, specialmente là dove sono esposti al reclutamento da parte di gruppi armati; come pure possa aiutare le famiglie a garantire ad ogni bambino e bambina il diritto alla scuola e all’educazione”.

In previsione della giornata Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, è stato presentato a Roma il 6° Atlante dell’infanzia di Save The Children sulle povertà minorili in Italia, dove un bambino su 20 in Italia non può permettersi un pasto proteico al giorno, 85 sono quelli uccisi dalle mafie dal 1986 a oggi e decine di migliaia sono i giovani in fuga dal Sud al Nord del Paese. Tra i dati più preoccupanti la povertà educativa: una privazione di opportunità e di strumenti che non consente ai minori di coltivare i propri talenti e costruire il proprio futuro. Accade soprattutto nelle regioni meridionali e nelle zone controllate dalla criminalità organizzata. Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia:

“Sono centinaia di migliaia i ragazzi a cui mancano delle cose che noi valutiamo essenziali: la scuola a tempo pieno, l’andare almeno una volta l’anno al cinema o a teatro, il vivere in uno stato di legalità avere i genitori vicini. Sembrano delle banalità, però in realtà basti pensare che circa un milione di ragazzi in Italia non vive in questa normalità. Nell’Atlante presentiamo 69 mappe, quindi 69 fotografie di aspetti particolari. Se uno sovrappone le diverse Regioni rispetto alla tematica rimane sconcertato! Per esempio, per dirne una tipica: i ragazzini, i minorenni, che vivono in comuni sciolti per mafia sono 500.000 in Italia. Ma - guarda caso…! - sono soprattutto quelle Regioni in cui i ragazzini giocano di più ai giochi d’azzardo”.

E sull’esiguità delle risorse stanziate per l’infanzia Neri aggiunge:  

“La spesa sociale è assolutamente inadeguata. Soprattutto essa è spaventosamente differente dato che è affidata alle Regione: in Regioni come il Trentino, la Valle d’Aosta o l’Emilia Romagna, le cose sono magnifiche e poi precipitiamo in un altro Paese, un’altra nazione! Non si potrebbe neanche più parlare di “Italia” data la differenza ad esempio con la Sicilia o la Calabria. E questo è due volte grave, perché non ci sono asili nidi, non c’è assistenza sociale materna in molte Regioni d’Italia in maniera adeguata… Ma, nello stesso tempo, c’è ingiustizia, perché altri italiani, a parità di nazionalità e di spesa pubblica – non privata ­– non hanno gli stessi vantaggi”.

Una speranza è riposta anche nella legge di stabilità in discussione in parlamento, che prevede un fondo ad hoc per il contrasto alla povertà educativa gestito a livello centrale e non regionale. E sui progetti messi in campo dalla onlus per il contrasto a questo tipo di povertà sentiamo Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia Europa di Save the Children:

“Save the Children in Italia è impegnata nell’attivazione di 'punti luce', che sono dei centri socio-educativi - ne abbiamo aperti 13 e altri 3 li apriremo tra pochi giorni – proprio nelle aree dove ci sono meno opportunità di servizi per i bambini e gli adolescenti, affinché bambini e adolescenti abbiano l’opportunità di scoprire i propri talenti, le proprie attitudini, poter pensare di costruire il loro futuro in modo aperto. I dati dell’Atlante ci dicono che troppo spesso questo non succede: i tassi di dispersione scolastica, per esempio, sono ancora altissimi nel nostro Paese. Dobbiamo invece garantire a tutti i bambini, a tutti gli adolescenti, indipendentemente dal luogo in cui vivono e dalle condizioni economiche della loro famiglia, la possibilità di costruire un futuro così come loro lo vogliono costruire”.








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