2015-11-19 14:00:00

El Salvador: l'archivio del gesuita Ellacurìa patrimonio Unesco


“Patrimonio Documentale” dell’America Latina: così l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha dichiarato l’archivio del gesuita Ignacio Ellacuría, assassinato in Salvador nel 1989: lo ha riferito il Museo de la Palabra y la Imagen (Mupi). Il documento che certifica la dichiarazione è stato consegnato dal delegato del comitato regionale per l’America Latina e i Caraibi del programma “Memoria del Mondo” dell’Unesco e direttore del Mupi, Carlos Henríquez Consalvi, al rettore della Universidad Centroamericana (Uca), padre Andreu Oliva, di cui Ellacuría fu predecessore.

Nell'archivio fonti primarie per studiare il pensiero del padre Ellacuría 
Ellacuría  - ha detto Consalvi – “è riconosciuto internazionalmente per i suoi contributi alla teologia e alla filosofia e per il ruolo rivestito nella ricerca di una via d’uscita negoziata alla guerra civile salvadoregna” (1980-1992), costata almeno 75.000 morti e preceduta dall’uccisione del Beato mons. Oscar Arnulfo Romero, omicidio considerato la scintilla che innescò il conflitto. L’archivio contiene “documenti unici e insostituibili di fonti primarie per studiare il pensiero di Ignacio Ellacuría e la sua applicazione per la risoluzione dei gravi problemi che affrontiamo in Salvador” ha detto ancora Consalvi, commemorando l’anniversario dell’assassinio del rettore della Uca e di altri suoi cinque confratelli.

Il gesuita assassinato nella strage all'Uca del 1989
​Il 16 novembre 1989, in piena guerra civile (1980-1992), i soldati del battaglione anti-guerriglia Atlácatl addestrato negli Stati Uniti, fecero irruzione all'Uca assassinando il rettore, i confratelli spagnoli Ignacio Martin Baro, Segundo Montes, Amando Lopez, Juan Ramon Moreno e il salvadoregno Joaquin Lopez, oltre alla cuoca Elba Julia Ramos e a sua figlia quindicenne Celina Mariceth Ramos. Inizialmente il governo tentò di attribuire la responsabilità dell’eccidio alla guerriglia del ‘Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional’ (Fmln), oggi partito al potere. (F.B.)








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