2015-11-23 15:27:00

Salute immigrati, Oms: il vaccino è un diritto umano


Per la salute dei migranti è fondamentale un’azione di prevenzione nei Paesi di provenienza e nella primissima accoglienza. Questa è la sfida lanciata dalle 53 nazioni che si sono incontrate oggi a Roma, per la Conferenza Internazionale sulla salute dei rifugiati e dei migranti promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

Guardare l'uomo sostenendo il diritto all’assistenza sanitaria come risposta alla crisi migratoria. E' una delle priorità affermate dalla prima Conferenza Internazionale sulla Salute dei Rifugiati. Una necessità che va favorita a livello globale sottolinea la direttrice dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, Zsuzsanna Jakab

R. - Migration that we have now …
La migrazione di oggi non è un’emergenza, ci ha accompagnato per numerosi anni e continuerà a farlo. Ed ecco perché è importante avviare una collaborazione tra Paesi. Riteniamo che sia importante lavorare insieme e anche rivedere il profilo delle malattie dei migranti che arrivano in Europa. E’ stata pianificata una dichiarazione congiunta tra Oms, Unicef e Unhcr sulla necessità di vaccinare i rifugiati e migranti che arrivano in Europa. Abbiamo redatto un comunicato congiunto nel quale ci appelliamo agli Stati membri affinché tutti i rifugiati e i migranti siano vaccinati contro la poliomielite, il morbillo, le malattie infantili quando si fermano per più di una settimana sul territorio nazionale. Si tratta di applicare i diritti umani: il vaccino è un diritto umano. Tra le priorità ovviamente anche la solidarietà, di cui l’Europa è sempre andata molto orgogliosa e  il rispetto della dignità. Tutto questo è quello che intendiamo incrementare per i  rifugiati e i migranti. A volte è difficile, ma è fattibile, e l’Italia è stata d’esempio al resto d’Europa.

E’ proprio dall’Italia che partirà una delle iniziative utili per la prevenzione delle malattie più comuni, ovvero "la Campagna europea di vaccinazioni per i migranti". Ad annunciarlo il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin:

R. - L’aspetto sanitario riguarda sempre più donne e minori. Innanzitutto, vaccinarli è già una cosa importantissima: l’Italia questo lo ha sempre fatto e vogliamo farlo a livello europeo, anche nei Paesi di provenienza. Questo per garantire la salute non solo delle persone migranti, ma di tutti gli europei. Quindi, noi abbiamo bisogno di un lavoro che possono fare solo le Nazioni Unite nel loro complesso, nei Paesi dai quali queste persone si muovono.

Alle giuste cure si deve legare un’informazione corretta: i migranti non portano malattie infettive, spiega Santino Severi, coordinatore del Dipartimento migrazioni e salute per l’Oms:

R. - I problemi relativi alle malattie infettive sono fondamentalmente quasi irrilevanti, riguardo ai flussi migratori. Al contrario, si dovrebbe incominciare a pensare e a parlare dei problemi relativi alle malattie non infettive, perché in questo caso i migranti hanno un rischio superiore dovuto a stili di vita drammatici, spesso siamo in presenza di malattie croniche. Quindi, se lei mi chiede dove dovrei investire se fossi responsabile del sistema sanitario di un Paese, investirei su programmi a medio e a lungo termine di prevenzione e di accesso riguardo alle malattie croniche, e manterrei invece una capacità minima di sorveglianza per le malattie infettive, perché lì il rischio è minore.








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