2015-11-24 16:38:00

In Siria abbattuto jet russo. Ankara: violato spazio aereo


Tensione altissima tra Turchia e Russia dopo l’abbattimento in Siria vicino alla frontiera turca di un aereo militare russo che, per Ankara, avrebbe violato il proprio spazio aereo. Il Cremlino esclude che la Russia possa minacciare militarmente la Turchia. Ma l'abbattimento del velivolo da parte delle forze armate turche – aggiunge Mosca - avrà “inevitabili conseguenze”. La Nato, intanto, lancia un appello alla “calma e alla de-escalation” e sottolinea la necessità di “rafforzare il meccanismo per evitare questi incidenti nel futuro”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Sale la tensione tra Russia e Turchia dopo l’abbattimento del mig russo. Il velivolo – hanno riferito fonti militari turche – ha violato lo spazio aereo della Turchia per 17 secondi ignorando i ripetuti avvertimenti lanciati, nell’arco di 5 minuti, in base alle regole di ingaggio. Il Cremlino ha negato lo sconfinamento del proprio aereo precisando che il jet è caduto all'interno del territorio siriano. Per il presidente russo Vladimir Putin “è una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo”, un incidente molto serio – ha aggiunto - che avrà delle ripercussioni tragiche sulle relazioni tra Mosca ed Ankara. Restano controverse le informazioni sulla sorte dei piloti: secondo il capo dei ribelli turcomanni, che combattono in Siria contro il regime di Assad, sarebbero stati uccisi. Per una emittente televisiva turca, invece, sono vivi e si sta cercando di portarli in territorio turco. 

Sulle relazioni tra Russia e Turchia, sempre più preoccupanti dopo l'abbattimento dell'aereo militare russo, Giada Aquilino ha intervistato Maurizio Molinari, corrispondente da Gerusalemme del quotidiano La Stampa e profondo conoscitore dell’area:

R. – Il rischio è che la contrapposizione fra Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin sul futuro della Siria degeneri in una guerra fra Stati. Al momento la Turchia e la Russia sono portatori di progetti contrapposti sul futuro della Siria, che si riflettono a sostegno di parti in lotta nella guerra civile siriana. Putin sostiene il regime di Assad, nella convinzione che sia l’unico a poter dare stabilità alla Siria nel lungo termine e con l’ambizione di restituire alla Russia un ruolo di protagonista in tutto il Medio Oriente. Erdogan vuole, invece, il rovesciamento di Assad in Siria, per trasformare la Siria in una provincia sunnita sotto l’influenza diretta della Turchia. Ma anche Erdogan ha un disegno regionale: vede la Turchia nel ruolo di potenza neo-ottomana garante di stabilità e sostanzialmente in sostituzione degli Stati arabi in via di frantumazione. Quindi entrambe le nazioni – la Turchia di Erdogan e la Russia di Putin – stanno sfruttando la crisi siriana, puntando a diventare potenze egemoni in Medio Oriente.

D. – In questa situazione, qual è il quadro dell’attacco in Siria che avviene su più fronti?

R. – La Russia e la Turchia sostengono le opposte parti nella battaglia di Aleppo, che è la battaglia più importante che si sta svolgendo nel nord-ovest della Siria. I raid russi tendono ad aprire la strada a forze di terra siriane, iraniane e hezbollah, che vogliono raggiungere Aleppo, divisa la momento a metà fra le forze del regime e i ribelli. I russi vogliono la conquista o la liberazione di Aleppo, perché ritengono che i ribelli anti-Assad ricevano la maggioranza dei rifornimenti dal sud della Turchia. La Turchia, da parte sua, ha contribuito a creare, assieme all’Arabia Saudita, la coalizione di forze ribelli “Jaish al-Fatah-Esercito della conquista”, che è al momento la coalizione ribelle più efficace contro le truppe di Assad, che punta a conquistare l’intera città di Aleppo, l’intera provincia di Idlib, per creare un cuneo territoriale fra la costa alawita e la città di Damasco.

D. – Proprio in relazione alla vicenda del jet russo abbattuto dalla Turchia, sono state evocate consultazioni con Nato e Onu. Ma qual è il ruolo in questo momento dell’Alleanza Atlantica e delle Nazioni Unite?

R. – Queste due nazioni – Russia e Turchia - al momento stanno intervenendo sulla base di interessi e ambizioni nazionali. La Nato al suo interno ha anche la Francia, che da qualche tempo sta operando nel Mediterraneo e in Medio Oriente d’intesa con le forze russe: Putin ha dato disposizione ai propri comandanti militari di trattare le forze francesi come alleate, all’indomani del massacro di Parigi. Quindi la Nato, al momento, ha al suo interno un Paese come la Francia che opera insieme alla Russia in Siria e un Paese come la Turchia che ha appena abbattuto un aereo russo. Tutto questo ci dà la sensazione e ci fotografa la difficoltà di una crisi militare che tende a sconvolgere equilibri ai quali non siamo più abituati.








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