2015-11-24 14:46:00

Roma, blitz al "Baobab". Massucci: territorio sotto controllo


Blitz stamane delle Forze dell’ordine, nel centro di accoglienza migranti Baobab a Roma. Una sessantina tra poliziotti e carabinieri, alcuni in tenuta antisommossa e con unità cinofile, sono giunti nella struttura verso le 6.30, bloccando la strada con due mezzi blindati, perquisendo i locali e identificando gli ospiti: una quarantina quelli condotti nell’Ufficio immigrazione per controllarne l’identità. Sugli sviluppi della vicenda, Roberta Gisotti ha intervistato Roberto Massucci, capo di gabinetto della Questura di Roma:

D. – Dott. Massucci, il blitz è stato motivato dall’allarme terrorismo? C’è stata una segnalazione? Qual è stato il risultato dell’operazione?

R. – Vorrei tranquillizzare su quest’aspetto e chiarire che quello di stamattina è stato un normale controllo di polizia, che rientra in un piano straordinario di controllo del territorio che il questore di Roma ha varato con una propria ordinanza in vista del Giubileo. Si tratta quindi di un intervento che s’inquadra in una serie di operazioni che mirano a una conoscenza del territorio più profonda di una situazione di normalità. Questo significa che ovviamente dobbiamo capire chi sono i cittadini che frequentano determinati luoghi, da dove vengono e che eventuale possibile rischio può essere collegato alla loro presenza sul territorio. L’operazione di questa mattina è andata bene. Abbiamo identificato alcune decine di persone – la totalità di loro extracomunitari di varia nazionalità – però non abbiamo trovato alcuna criticità. Quindi, è stata un’operazione normale di controllo del territorio, che non ha dato alcun esito preoccupante.

D. – I profughi in fuga dall’Is aumenteranno, ha avvertito ieri l’Organizzazione mondiale della sanità. Ma c’è chi teme il venire meno dei loro diritti, anche se il prefetto Gabrielli ha assicurato che non ci saranno leggi speciali, che nulla cambierà per quanto riguardo le libertà e i diritti dei cittadini…

R. – Noi avvertiamo in questo momento storico una grande responsabilità che è fare tutto quello che noi possiamo per garantire la sicurezza dei cittadini. Ovviamente, non stiamo operando in ragione di leggi speciali, ma stiamo operando in virtù e in forza di una normale legislazione vigente, che conferisce all’autorità di pubblica sicurezza il potere-dovere di disporre misure adeguate a garantire tranquillità e ordine per i cittadini, soprattutto quando si attende un grande evento come il Giubileo.

D. – C’è un aspetto ancora poco approfondito: cosa possono fare i cittadini per collaborare con le Forze dell’ordine per prevenire atti di terrorismo ma anche per non intralciare e compromettere il loro lavoro? Vorrei anche dire che un eccesso di allarmismo potrebbe distrarre da obiettivi sensibili o anche diffondere panico…

R.  – Indubbiamente, dobbiamo evitare eccessi legati a una percezione di insicurezza, che è chiaramente comprensibile ma che non ci deve far abbandonare la via della normalità. Noi chiediamo ai cittadini italiani e, in particolare ai cittadini romani, di preservare la loro caratteristica che risiede anche nella capacità di controllo informale del territorio, quindi, ogni segnalazione che possa riguardare situazioni strane, che possa riguardare personaggi non conosciuti… Qui a Roma abbiamo una grande tradizione di quartiere. Ogni quartiere vive una propria socialità, una propria conoscenza reciproca... Questa è anche la nostra forza. Quindi, chiediamo ai cittadini di continuare a vivere in questo modo, in questo stile, aiutando le Forze dell’ordine a conoscere ciò che c’è da conoscere, evitando allarmismi perché, ripeto, le Forze dell’ordine romane stanno facendo tutto ciò che è possibile per garantire la sicurezza sul territorio della capitale.

D.  – Riguardo gli allarmismi il prefetto Gabrielli ha chiesto anche ai media di non diffondere i falsi allarmi, di non esasperare i toni…

R.  – Il ruolo dei media in tutti i grandi eventi e soprattutto in situazioni come questa è determinante. E’ ovviamente doveroso da parte del giornalismo raccontare in maniera corretta le situazioni ma ora come non mai è necessario che ogni notizia sia adeguatamente verificata e sia accompagnata da una profonda deontologia professionale, proprio per evitare di cadere in strumentalizzazioni, che possano peggiorare e deteriorare un clima di preoccupazione, che certamente è molto diffuso in questo momento.

D. – Quindi, non c’è bisogno che la stampa relazioni sui falsi allarmi, forse sarebbe meglio proprio non parlarne…

R. – O forse si potrebbe parlarne in maniera corretta, quindi sottolineare che si tratta di elementi di allarme che hanno visto un immediato intervento delle Forze dell’ordine e sottolineare più la capacità in positivo di garantire sicurezza piuttosto che l’allarme in se stesso.








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