2015-11-25 13:40:00

Centrafrica: attesa carica di speranza per l'arrivo del Papa


Da domenica 29 novembre il Papa sarà in Repubblica Centrafricana, terza e ultima tappa di questo suo 11° viaggio apostolica. Il Paese, uno dei più poveri al mondo, soffre anche le conseguenza di una guerra civile. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Carla Pagani, presidente e fondatrice dell’Associazione Amici del Centrafrica:

R. – Sicuramente era già un Paese povero. Soprattutto negli ultimi due anni, due anni e mezzo, però, ha sofferto molto e, in qualche momento, ha perso anche la speranza. Un Paese dove, tra l’altro, le diverse religioni hanno sempre convissuto pacificamente. Noi, come associazione, abbiamo fatto la scelta di restare, proprio per far rimanere viva la speranza.

D. – Un Paese, tra quelli africani, che è stato un po’ abbandonato dalla comunità internazionale, secondo lei?

R. – Secondo la mia impressione, rispondo di sì. Quello che vedo fare arriva da piccole associazioni, e molto anche dai missionari, ma l’ho visto come un Paese dimenticato dalla comunità internazionale. Devo dire che in 15 anni l’ho visto retrocedere.

D. – Il Papa ha fatto precedere il suo arrivo da un videomessaggio in cui parla di speranze di pace. Affinché questa speranza diventi concreta, secondo lei di che cosa c’è bisogno?

R. – Che la pace nasca dal capire quanto essa sia importante. Quindi far comprendere, a cominciare dalle scuole, che senza la pace non si può fare nulla. Io credo che, comunque, questo viaggio porterà speranza. C’è questa voglia. I bambini ne parlano, tanto è vero che adesso, secondo me, bisognerà cominciare anche con dei progetti di sviluppo, soprattutto per le donne. Proprio perché il Centrafrica ha bisogno, comunque, di rinascere. E io sono convinta che qualcosa cambierà. Anche questo stimolo della visita del Papa ci impegna a fare sempre di più.  








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