Papa Francesco ha pronunciato il suo primo discorso in Africa in occasione dell’incontro con le autorità e il corpo diplomatico nel palazzo del presidente del Kenya a Nairobi. Pubblichiamo di seguito il testo integrale:
Società multietnica, giusta e inclusiva
Signor Presidente, Onorevoli Membri del Governo e
Autorità Civili, Distinti Membri del Corpo Diplomatico, Cari Fratelli Vescovi, Signore
e Signori, sono davvero grato per la vostra calorosa accoglienza in questa che è la
mia prima visita in Africa. La ringrazio, Signor Presidente, per le gentili parole
rivoltemi a nome del popolo keniota, e sono ansioso di essere in mezzo a voi. Il Kenya
è una Nazione giovane e vigorosa, una comunità con ricche diversità, che interpreta
un ruolo significativo nella regione. La vostra esperienza nel plasmare una democrazia
è condivisa in vari modi da molte altre Nazioni africane. Come il Kenya, anch’esse
operano per edificare sulle solide basi del rispetto vicendevole, del dialogo e della
cooperazione una società multietnica che sia realmente armoniosa, giusta e inclusiva.
Investire sui giovani, futuro del Paese
La vostra è anche una Nazione di giovani. In questi
giorni, mi aspetto di incontrarne molti e di parlare con loro, al fine di incoraggiarne
le speranze e le attese per il futuro. La gioventù è la risorsa più preziosa di ogni
Paese. Proteggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano è il modo
migliore per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali
cari ai loro anziani, valori che sono il cuore e l’anima di un popolo.
Crisi ambientale esige maggiore sensibilità
Il Kenya è stato benedetto non soltanto con una immensa
bellezza, nelle sue montagne, nei suoi fiumi e laghi, nelle sue foreste, nelle savane
e nei luoghi semi-deserti, ma anche con un’abbondanza di risorse naturali. La gente
del Kenya apprezza grandemente questi tesori
donati da Dio ed è conosciuta per la propria cultura della conservazione, che le rende
onore. La grave crisi ambientale che ci sta dinnanzi esige una sempre maggiore sensibilità
nei riguardi del rapporto tra gli esseri umani e la natura. Noi abbiamo una responsabilità
nel trasmettere la bellezza della natura nella sua integrità alle future generazioni
e abbiamo il dovere di amministrare in modo giusto i doni che abbiamo ricevuto. Tali
valori sono profondamente radicati nell’anima africana. In un mondo che continua a
sfruttare piuttosto che proteggere la casa comune, essi devono ispirare gli sforzi
dei governanti a promuovere modelli responsabili di sviluppo economico.
Frustrazione e povertà alimentano violenze e terrorismo
In effetti, vi è un chiaro legame tra la protezione
della natura e l’edificazione di un ordine sociale giusto ed equo. Non vi può essere
un rinnovamento del nostro rapporto con la natura senza un rinnovamento dell’umanità
stessa (cfr Laudato si’, 118). Fintanto che le nostre società sperimenteranno le divisioni, siano esse
etniche, religiose o economiche, tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono
chiamati a operare per la riconciliazione e la pace, per il perdono e per la guarigione
dei cuori. Nell’opera di costruzione di un solido ordine democratico, di rafforzamento
della coesione e dell’integrazione, della tolleranza e del rispetto per gli altri,
il perseguimento del bene comune dev’essere un obiettivo primario. L’esperienza dimostra
che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia
e la disperazione, che nascono dalla povertà e dalla frustrazione. In ultima analisi,
la lotta contro questi nemici della pace e della prosperità dev’essere portata avanti
da uomini e donne che, senza paura, credono nei grandi valori spirituali e politici
che hanno ispirato la nascita della Nazione e ne danno coerente testimonianza.
Operare con integrità e trasparenza per il bene comune
Signore e Signori, la promozione e la preservazione
di questi grandi valori sono affidate in modo speciale a voi, che guidate la vita
politica, culturale ed economica del vostro Paese. È questa una grande responsabilità,
una vera e propria vocazione al servizio dell’intero popolo keniota. Il Vangelo ci
dice che a quelli a cui è stato dato molto, sarà richiesto molto (cfr Lc 12,48). In questa luce, vi incoraggio
ad operare con integrità e trasparenza per il bene comune e a promuovere uno spirito
di solidarietà a ogni livello della società. Vi chiedo, in particolare, di mostrare
una genuina preoccupazione per i bisogni dei poveri, per le aspirazioni dei giovani
e per una giusta distribuzione delle risorse umane e naturali con le quali il Creatore
ha benedetto il vostro Paese. Vi assicuro il costante impegno della comunità cattolica,
mediante le sue opere educative e caritative, al fine di offrire il suo specifico
contributo in tali ambiti.
Società solidale e pacifica
Cari amici, mi è stato detto che qui in Kenya c’è
la tradizione che i giovani alunni piantino alberi per la posterità. Possa questo
segno eloquente di speranza nel futuro e di fiducia nella crescita donata da Dio sostenervi
negli sforzi di coltivare una società solidale, giusta e pacifica sul suolo di questo
Paese e in tutto il grande Continente africano. Vi ringrazio ancora una volta per
la vostra calorosa accoglienza e su di voi, sulle vostre famiglie e su tutto l’amato
popolo del Kenya invoco abbondanti benedizioni del Signore.
Mungu abariki Kenya!
Dio benedica il Kenya!
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