2015-11-26 13:40:00

Cop 21 sul clima, inizio anticipato. Tra i temi anche il cibo


La Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico comincerà domenica, con un giorno di anticipo rispetto a quanto programmato. Oltre 150 tra capi di Stato e di governo che si confronteranno alla ricerca di una posizione comune per affrontare il riscaldamento del pianeta. Del tema si è parlato anche oggi al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, durante onvegno su “sviluppo agricolo e lotta alla fame. L’appello dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco”. Il servizio di Michele Raviart:

Sviluppo agricolo e cambiamento climatico sono due fenomeni collegati a cui bisogna rispondere in maniera complessiva. Basti pensare agli effetti che l’innalzamento delle temperature ha sulla quantità dei terreni coltivabili e le conseguenti migrazioni. Kanayo Nwanze, presidente dell’Ifad, Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite.

“It is already evident…
E’ già evidente che il cambio climatico e l’andamento meteorologico stanno influenzando la produzione alimentare e in alcuni casi a tal punto che, a causa dell’estrema siccità, gli agricoltori sono costretti a lasciare la loro terra: devono migrare, infatti, da zone rurali a zone aperte e i giovani sono costretti a fuggire, perché non ci sono più mezzi di sostentamento. Quindi, c’è un forte legame. Ed ecco perché per Cop21 speriamo che gli Stati membri raggiungano un accordo, che faccia rispettare gli obiettivi, assicurandosi che nei prossimi decenni non ci sia un aumento delle temperature”. 

Per questo, è necessaria non solo la collaborazione tra Stati e istituzioni, ma anche il contributo di tutti, afferma mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’Ifad e il World Food Program:

“Io credo che tanta gente di buona volontà si aspetti da questo incontro non una soluzione definitiva, perché certamente questo è molto difficile, ma penso la cosa importante è che ci siano dei passi avanti. Gli affamati, gli esclusi sono quelli che soffrono di più le conseguenze del cambio climatico. Vediamo un poco, aprendo gli occhi, come la gente sta soffrendo: manca l’acqua, il ghiaccio sta sparendo, i deserti sono sempre più presenti e la foresta sta sparendo. Il cambio climatico sta portando avanti tanti e tanti flagelli. Bisogna fermarlo”.

Un impulso ad affrontare in maniera sistematica i “danni” che l’uomo sta infliggendo al creato è stato dato proprio dall’enciclica "Laudato si’", accolta con interesse in molte istituzioni internazionali. Un approccio che parte da una conversione ecologica integrale del cuore delle persone, spiega il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero:

“Il tema della ecologia umana, cioè purificare il cuore, purificare le menti, creare veramente il desiderio nell’umanità, nella società, di persone più limpide, più trasparenti, più pulite, perché da questa ecologia interiore delle persone nasce poi quella irradiazione sulla casa comune, che è il creato. Dobbiamo lavorare perché la casa comune che Dio ci ha dato possa avere vita, nel senso di durare per il futuro, quindi essere curata in tutti quei dettagli su cui il Papa insiste molto. La radice, però, è la persona, è il cuore umano”.








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