2015-11-27 15:29:00

Francesco in Uganda. Mons. Zziwa: con lui ricordiamo i nostri martiri


Papa Francesco ha iniziato nel pomeriggio di oggi la visita in Uganda, seconda tappa del suo viaggio apostolico in Africa. Il volo papale è atterrato allo scalo internazionale di Entebbe poco dopo le 15, ora italiana, dove si è svolta la cerimonia di benvenuto. A seguire, la visita di cortesia al presidente Museveni e l'incontro con le autorità ugandesi e il Corpo diplomatico. In serata la visita a Munyonyo per un saluto a catechisti e insegnanti. Domani, a Kampala, uno dei momenti centrali del viaggio vedrà il Papa in preghiera al Santuario di Numugongo, che sorge sul luogo del martirio di San Carlo Lwanga e dei suoi compagni, avvenuto nel 1886. Al microfono dell'inviata Linda Bordoni, il vicepresidente della Conferenza episcopale ugandese, mons. Joseph Anthony Zziwa, ricorda la prima visita di Paolo VI e descrive la situazione attuale del Paese:

R. – In our pastoral letter which, as bishops, we have written to people in Uganda and even beyond…
Nella lettera pastorale che noi, come vescovi, abbiamo scritto al popolo dell’Uganda, e non solo, per prepararlo a questa visita, la prima frase dice: “Noi siamo orgogliosi che il Papa venga in Uganda!”. Il primo Papa era stato Paolo VI nel 1969, che era venuto per visitare il Paese originario dei Martiri dell’Uganda, che proprio lui aveva canonizzato nel 1964. Ecco, quindi Papa Paolo VI è stato il primo Papa a venire nell’Africa subsahariana, nei nostri giorni, nel 1969, è venuto di proposito a visitare il Paese dei Martiri. Nel 1993, poi, venne Giovanni Paolo II, e venne per la stessa ragione. Papa Francesco è il terzo Papa che viene da noi: l’abbiamo invitato lo scorso anno per venire a celebrare con noi il 50.mo anniversario della Canonizzazione dei Martiri ugandesi.

D. – La situazione, dai tempi dei martiri, è ovviamente cambiata. Oggi, la Chiesa in Uganda è bene accetta dal governo, anche perché è un forte sostegno sociale, in quali ambiti è soprattutto impegnata?

R. – We don’t only preach the word of God…
Noi non solo predichiamo la Parola di Dio, ma predichiamo quella Parola di Dio alla persona nella sua interezza. Così, la Chiesa, oltre che nell’insegnamento della religione, è molto impegnata in diverse attività sociali: istruzione, assistenza sanitaria e opera sociale: ecco, io sottolineerei queste tre categorie. E va avanti così fin dall’avvento del cristianesimo. Sono stati gli stessi missionari a istituire queste tre categorie di azione, costruirono scuole, ospedali, che si chiamavano “centri per la salute”, e che svolsero grande opera sociale tra le persone per sollevare il loro standard di vita. E la Chiesa continua a fare la stessa cosa ancora oggi.

D. – Sicuramente, la visita del Papa darà grande slancio ai cattolici, ma anche ai non cattolici, a tutti…

R. – To all people. I am a member of the organizing committee which is composed of both…
A tutte le persone sicuramente. Io sono membro del comitato organizzatore che è composto da rappresentanti del governo e della Chiesa e vedo l’unità di intenti: abbiamo lavorato insieme tutti, cattolici e non cattolici, alla preparazione della visita del Papa.








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