2015-11-30 13:00:00

Centrafrica, Gazzera: Le parole del Papa ora diventino carne


"E' stato bellissimo vedere lo stadio pieno, le strade gremite di gente che non è riuscita a entrare. Una bella aria di festa come non si avvertiva da anni. Speravamo in tanta partecipazione ma dobbiamo anche dire che il Papa ha avuto più coraggio e più speranza di tanti di noi". Padre Aurelio Gazzera, carmelitano scalzo, parroco a Bozoum, a 400 chilometri da Bangui, e responsabile della Caritas e dell’Ufficio Giustizia e Pace della diocesi, vive in Centrafrica da oltre vent'anni e commenta a caldo in diretta la partecipazione alla celebrazione della Messa che ha concluso il Viaggio Pastorale di Francesco.

Padre Gazzera, dal 1992 nella Repubblica Centrafricana è definito 'l'uomo che ha piegato i fucili ai banditi' e sa qualcosa di quella dimensione artigianale della costruzione della pace a cui il Papa ha invitato: "Con me ne sanno qualcosa tanti sacerdoti, vescovi, laici che si danno da fare ogni giorno in questo senso mettendosi a rischio. Tutto qui contribuisce a far fuggire le persone: non c’è lavoro, non ci sono scuole, mancano talmente tante cose... Questa crisi è il frutto di anni di problemi mal risolti. E’ stato bello sentire che il Papa è cosciente e riconoscente per questa opera. Il Papa è tornato sulla bellezza di questo Paese, questo mi ha fatto particolarmente piacere. Il Centrafrica – come ha ricordato Francesco – nella lingua nazionale vuol dire 'cuore dell’Africa'. Egli ha detto che deve essere veramente il cuore dell'Africa che ama l’Africa. Ne sono stato contento, credo che anche alla gente abbia fatto piacere. Proprio questo infatti bisogna ribadire, dopo anni di distruzione in cui spesso si avvertiva l’inutilità di tanti sforzi fatti anche dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale e soprattutto dai politici vari che sono al potere. C’è necessità di riscoprire il valore della bellezza di una patria". 

"Una scelta interessante quella del motto 'Passare all’altra riva': la gente non ne può più. Ieri per esempio, tornando al nostro convento, c’erano barriere di uomini armati che non ci facevano passare. Poi tutto si è risolto, ma per dire quanto sia fragile ancora la situazione che viviamo. Speriamo che i musulmani raccolgano al meglio le sue parole. Stamattina è stato molto bello vedere arrivare l’imam, che lavora alla piattaforma insieme con altri leaders religiosi, vederlo arrivare tranquillamente, mentre tutti lo acclamavano".  (bozoum.blogspot.com)

"La visita del Papa è stato un dono insperato. Lo abbiamo visto dopo l’apertura della Porta Santa stanchissimo ma felice. Un segno per girare pagina. E’ ora di cambiare. La mia intenzione è ora di stampare i suoi discorsi pronunciati qui e distribuirli e lavorarci sopra perché non si disperdano, diventino carne e si concretizzino. Bisognerà lavorare molto seriamente e darsi da fare."








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