Il popolo centrafricano soffre da troppo tempo, per questo annunciare uniti il Vangelo è ancora più urgente: così il Papa durante l’incontro con le comunità evangeliche di Bangui. Il servizio di Sergio Centofanti:
In Centrafrica c’è spirito di reciproco rispetto e collaborazione tra le varie confessioni cristiane e il Papa esprime il suo apprezzamento perché “la divisione dei cristiani è uno scandalo” – afferma – ed è uno scandalo soprattutto “davanti a tanto odio e tanta violenza che lacerano l’umanità”. L’incoraggiamento del Pontefice è a proseguire su questa strada dell’unità in nome del comune Battesimo:
“Da troppo tempo il vostro popolo è segnato dalle prove e dalla violenza che causano tante sofferenze. Ciò rende l’annuncio evangelico ancora più necessario e urgente. Perché è la carne di Cristo stesso che soffre nelle sue membra predilette: i poveri del suo popolo, i malati, gli anziani e gli abbandonati, i bambini che non hanno più i genitori o che sono lasciati a sé stessi, senza guida e senza educazione. Sono anche tutti coloro che la violenza e l’odio hanno ferito nell’anima o nel corpo; coloro che la guerra ha privato di tutto, del lavoro, della casa, delle persone care”.
Dio – ha proseguito il Papa - non fa differenze tra coloro che soffrono:
“Ho spesso chiamato questo l’ecumenismo del sangue. Tutte le nostre comunità soffrono indistintamente per l’ingiustizia e l’odio cieco che il demonio scatena; e vorrei in questa circostanza esprimere la mia vicinanza e la mia sollecitudine verso il Pastore Nicolas, la cui casa è stata recentemente saccheggiata e incendiata, come pure la sede della sua comunità”.
Ed è in questo contesto difficile – sottolinea il Papa – che i cristiani sono chiamati a manifestare a tutti la tenerezza, la compassione e la misericordia di Dio:
“Tale comune sofferenza e tale comune missione sono un’occasione provvidenziale per farci progredire insieme sulla via dell’unità; e ne sono anche un mezzo spirituale indispensabile. Come il Padre rifiuterebbe la grazia dell’unità, benché ancora imperfetta, ai suoi figli che soffrono insieme e che, in diverse circostanze, si dedicano insieme al servizio dei fratelli?”.
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