2015-12-02 14:00:00

Settemila poveri all'anteprima del film su Papa Francesco


Tutto esaurito in Aula Paolo VI per l’anteprima del film “Chiamatemi Francesco”, diretto dal regista Daniele Luchetti, dedicato a Papa Bergoglio e che si potrà vedere nei cinema italiani dal 3 dicembre. In sala settemila poveri accompagnati dai volontari e dalle varie realtà caritative della città di Roma. “Questa è la vostra casa”: ha detto a nome del Papa, l’Elemosiniere, mons. Konrad  Krajewski. C’era per noi Benedetta Capelli:

Sono loro i poveri, gli ultimi, i senzatetto a rappresentare il Papa. Sono i preferiti di Dio e il cuore di Francesco. Arrivano in settemila in Aula Paolo VI con le fatiche di ogni giorno cucite addosso ma pronti a vivere questa esperienza con curiosità in attesa di conoscere meglio la vita dello stesso Santo Padre. Ad accompagnarli ci sono i volontari, religiosi e laici, sono le presenze diventate famigliari. Alcuni indossano la divisa della banda musicale della Guardia Svizzera Pontificia, che di solito offre concerti solo due volte l’anno – per il giuramento e per Natale – ma che per i poveri ha fatto un’eccezione. Ecco alcune testimonianze:

R. – Io vivo qua a San Pietro perché sono senza fissa dimora e dormo qua fuori. La mattina, sì, d’accordo, ti alzi, vai ai bagni, quando fa freddo in qualche libreria oppure in qualche chiesa che è aperta, per stare al riparo dal freddo. Sono esodato: sono giovane ancora per la pensione e vecchio per il lavoro … Ancora la speranza c’è di andare avanti e di cercare di sopravvivere in qualche modo, no? Però, poi è anche duro fare questa vita senza una meta … Io ho conosciuto un po’ di gente della mia età: due l’hanno fatta finita. Ed è triste, questo …

R. – Noi veniamo dalla Associazione Peter Pan, veniamo dal Bambin Gesù. Un augurio grande che finisca tutto nel migliore dei modi, per tutti i bambini che stanno soffrendo di questa sofferenza.

R. – Io vedo tutti gli ospiti che hanno più bisogno di me … Aspetto di trovare un lavoro perché ho perso il lavoro e a quasi 60 anni è difficile trovare un lavoro. Ma aspetto ...

D. – Chi è per lei, Papa Francesco?

R. – E’ una figura importante per l’epoca nostra, perché è una persona che è molto vicina ai poveri.

R. – Io frequento la Comunità di Sant’Egidio, aiuto anche dentro la mensa, faccio pure il giro del martedì sera a portare la cena alla Stazione Tuscolana e ho mangiato a tavola seduto con Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità, insieme a Papa Benedetto XVI. A Santa Maria in Trastevere è venuto Papa Francesco e ho avuto l’onore di salutarlo e di parlare con lui. Io, prima, vivevo per la strada – problemi di famiglia, tante cose … Sono contento di stare insieme alla comunità, di aiutare il prossimo, finché riuscirò a mantenere questo impegno, lo farò!

R. – La pensione è ridotta a 490 euro …

D. – Chi è Papa Francesco per lei?

R. – Una persona molto umile, affettuosa con tutti….tutto qui.

Al termine del film, all’esterno dell’aula Paolo VI, una nuova carezza del Papa: un sacchetto con la cena da consumare al sacco.








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