Si è conclusa venerdì 4 dicembre la visita realizzata in Corea del Nord da una delegazione della Chiesa della Corea del Sud composta da 17 persone, iniziata lo scorso primo dicembre. I partecipanti – riferisce l’agenzia Fides – sia all'andata che al ritorno hanno fatto scalo nella Repubblica popolare cinese. La delegazione includeva quattro vescovi alla guida di diocesi coreane, compreso l'arcivescovo Hyginus Kim Hee-joong, presidente della Conferenza episcopale sudcoreana, e l'Abate Simon Peter Ri Hyeong-u, dell'Abbazia benedettina di Waegan, assieme a sacerdoti e rappresentanti dei Comitati ecclesiali per la riconciliazione del popolo coreano. A invitare ufficialmente i presuli è stata l'Associazione cattolica di Corea, organismo che fa capo allo Stato nordcoreano.
Dialogo per migliorare le relazioni tra
i due Paesi
Prima della partenza, mons. Kim Hee-joong, arcivescovo
di Gwangju, aveva espresso l'auspicio “che per l'avvenire sempre più sacerdoti sudcoreani
possano recarsi in Corea del Nord a celebrarvi la Messa”. Durante la visita, la delegazione
ha cercato di raccogliere notizie sulla reale consistenza delle comunità cattoliche
che sarebbero ancora presenti in Nord Corea. Nei colloquil, si è parlato anche della
possibile ricostruzione di una Chiesa a Pyeongyang. I vescovi hanno anche avuto un
incontro con Kim Yong Dae, vicepresidente della Suprema assemblea del popolo della
Corea del Nord, sulle modalità di miglioramento delle relazioni tra i due Paesi.
Vincere l’indifferenza delle giovani generazioni
Dai tempi della divisione tra le due nazioni, questa
è la prima volta che una delegazione ecclesiale sudcoreana così numerosa e di alto
profilo visita la parte settentrionale della Penisola. “Occorre consolidare questa
piattaforma di riconciliazione intensificando scambi e collaborazioni - spiega padre
Timothy Lee Eun-hyung, segretario del Comitato dei vescovi per la riconciliazione
del popolo coreano - perché soprattutto tra i giovani c'è il rischio di una crescente
indifferenza davanti al desiderio di riunire il popolo coreano”.
Camminare verso inclusione, perdono e riconciliazione
Di qui, l’appello di padre Timothy “a mettere da parte
atteggiamenti aggressivin e camminare sulla via dell'inclusione, del perdono e della
riconciliazione, come ci ha indicato anche Papa Francesco quando è venuto in Corea”,
nell'agosto 2014. Da ricordare che padre Timothy è cappellano della “Chiesa del pentimento
e della redenzione”, inaugurata nel 2013 a pochi chilometri dal confine, dove si svolgono
ogni settimana preghiere e liturgie per invocare il dono della riunificazione. (I.P.)
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