2015-12-13 12:33:00

Il Papa: cristiani e musulmani, avanti con coraggio nel dialogo


Ad un mese dagli attentati di Parigi del 13 novembre, gli aderenti al Movimento dei Focolari e i rappresentanti delle Comunità islamiche delle varie regioni d’Italia si sono ritrovati insieme questa domenica per un convegno all’Augustinianum di Roma. Le due comunità, inoltre, erano presenti in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa per testimoniare che un dialogo tra cristiani e musulmani è possibile. Il servizio di Alessandro Filippelli:

“Andate avanti con coraggio nel vostro percorso di dialogo e di fraternità”. E’ questo l’invito che Papa Francesco, durante l’Angelus, ha rivolto ai membri del Movimento dei Focolari presenti in Piazza San Pietro insieme agli amici di alcune comunità islamiche per testimoniare percorsi di fraternità e misericordia. Così oggi il Movimento dei Focolari e i rappresentanti della comunità musulmana si sono incontrati per portare a conoscenza, riflessioni, storie e percorsi comuni frutto di un dialogo avviato ormai da anni. Non poche sono state le iniziative, soprattutto dopo i fatti di Parigi. E l’appuntamento di oggi è stato l’occasione per stringere un Patto di prossimità e di collaborazione da estendere a quanti in Italia e altrove vorranno raccoglierlo. Rosalba Poli delegata del Movimento dei Focolari in Italia:

"Vorremmo che fosse una testimonianza di una vita già sperimentata come solidarietà, come aiuto reciproco fra le famiglie, anche come impegno e servizio per gli altri, insieme, cristiani e musulmani. E poi è anche un messaggio di richiesta di un nuovo impegno, di un impegno più radicale, visto che sono radicali le violenze, un impegno radicale che vorremmo esprimere in un patto di prossimità e di collaborazione: prossimità nel senso di farci vicini e di non considerare gli altri come nemici, ma anzi come persone con cui possiamo collaborare, condividere la vita nella pace e nella solidarietà; e di collaborazione, perché è necessaria una collaborazione fattiva per servire quelle che sono le periferie, le esigenze degli uomini, ma anche per un’educazione per le nuove generazioni alla pace, al vivere sociale, fondato sul rispetto e sul dialogo”.

Un’occasione per mettere insieme un mosaico di esperienze e rispondere a chi vuol fare credere che solo la forza risolve i problemi. Come spiega Abdelhafid Kheit, imam della moschea di Catania e membro del direttivo dell’Unione delle Comunità Islamiche d'Italia (Ucoii):

“Le idee sono tante. Il fatto è che per metterle in pratica ci vuole l’impegno di tutti. Basta che ci siano il buon senso e la buona volontà, perché tutte le diversità si incontrino. Possiamo lavorare, perché quello che ci unisce – penso – è di più di quello che ci divide. Tutti abbiamo bisogno di questo incontro, che porterà ad un dialogo costruttivo per realizzare una società migliore”.

Non si tratta quindi d’inseguire un sogno irraggiungibile nei fatti di convivenza fraterna, ma di evidenziare strade percorribili verso una società inclusiva e arricchita dalle diversità.








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