I governi di Giappone e Corea del Sud hanno raggiunto un accordo di portata storica per dirimere la controversa questione delle “donne conforto”, costrette a lavorare come schiave del sesso per i soldati nipponici prima e durante la II Guerra mondiale. Tokyo ha annunciato lo stanziamento di 1 miliardo di yen (circa 8,3 milioni di dollari) per un fondo – amministrato da Seoul – che garantisca il “maggior benessere possibile” alle sopravvissute. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe - riporta l'agenzia AsiaNews - ha anche espresso attraverso il suo ministro degli Esteri “delle scuse di cuore” per quanto accaduto.
Accordo preliminare siglato a Seoul dai due ministri degli Esteri
Fumio Kishida, rappresentante del Sol Levante, è arrivato questa mattina nella capitale
sudcoreana. Alla sua controparte Yun Byung-se ha dichiarato: “Abe, come primo ministro
del Giappone, offre di cuore le sue scuse per tutti coloro che hanno subito molto
dolore e ricevuto ferite che sono difficili da curare, sia dal punto di vista fisico
che mentale”.
Oggi le sopravvissute sono poco più di 50
La questione era stata aperta nel 1965, quando sia Tokyo che Seoul iniziarono a liberarsi
dal controllo amministrativo degli Stati Uniti imposto dopo la fine del conflitto
mondiale. Secondo i coreani, le “donne conforto” erano 400mila donne rapite con la
forza o con l’inganno per lavorare nei bordelli o nelle caserme giapponesi sparsi
per l’Asia; per i giapponesi si è trattato di un traffico di esseri umani (che coinvolgeva
"al massimo 40mila persone") orchestrato da privati, e non da rappresentanti dell’esercito
o dell’esecutivo. Oggi le sopravvissute sono poco più di 50. La Corea è stata colonia
giapponese dal 1910 al 1945. Nel corso della conferenza stampa che ha concluso l’incontro,
Kishida ha dichiarato: “Basandoci sul fatto che la questione ha lasciato profonde
ferite nell’onore e nella dignità di molte donne a causa del coinvolgimento dell’esercito
giapponese, il Sol Levante si sente molto responsabile”.
Con l'accordo Seoul e Tokyo più vicine
L’accordo ora apre la strada a maggiori rapporti bilaterali fra le due nazioni, schiacciate
dalla presenza cinese nell’area. Secondo alcune fonti coreane, le scuse ufficiali
espresse di persona da Shinzo Abe arriveranno durante un meeting bilaterale che si
terrà negli Stati Uniti a marzo 2016, a margine di un incontro sul disarmo nucleare.
Da quel momento in poi, gli analisti di entrambe le nazioni sono concordi nel ritenere
che Seoul e Tokyo “faranno di tutto” per rafforzarsi in modo reciproco. (R.P.)
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