2016-01-02 13:50:00

Sparatoria a Tel Aviv, due morti: ricercato arabo-israeliano


In Israele il 2016 si è aperto nel segno di nuove violenze. Un arabo israeliano ha sparato in un locale di Tel Aviv, uccidendo due persone. Sette i feriti. Poche ore dopo almeno 4 razzi sono stati lanciati dalla striscia di Gaza verso lo Stato ebraico: immediata la reazione dei caccia israeliani che hanno colpito obiettivi di Hamas. Episodi che non hanno causato vittime. Il servizio di Marco Guerra:

In Israele è caccia all’uomo che ieri ha aperto il fuoco in un bar di Tel Aviv. Si tratta di un arabo-israeliano, di cui non è stato ancora reso noto il nome, originario del nord di Israele e rilasciato di recente dopo una condanna per aver tentato di sottrarre un'arma a un militare. L’uomo è stato riconosciuto dal padre dalle immagini in tv. Per il suo avvocato, un parente, il giovane è "mentalmente instabile" e non ha legami con gruppi radicali. Per le autorità era invece noto come un estremista. Così farebbe pensare anche la copia del Corano trovata nello zainetto indossato durante l’attacco. Tensione che torna alta anche con la Striscia di Gaza, dalla quale ieri sera sono partiti due razzi verso il territorio Israeliano. In risposta, caccia dello Stato ebraico hanno colpito due strutture per l'addestramento di Hamas. Tuttavia, secondo alcuni analisti, i lanci più recenti sarebbero opera di militanti sunniti vicini all'Is. Su queste nuove violenze sentiamo il commento di Janiki Cingoli, direttore del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo):

R. – In questo momento esiterei a parlare di Intifada; si tratta in genere di attacchi di lupi solitari che esprimono il loro disagi con questi attacchi contro civili israeliani. L’elemento è che le forme di repressione, anche più articolate, messe in campo, non sono in grado, come gli stessi apparati di sicurezza dicono, di controllare gli attacchi di lupi solitari che non fanno capo ad organizzazioni stabili tipo Hamas o jihad islamica. Quindi di fronte a questi attacchi di lupi solitari, l’unica cosa è aumentare il controllo e sperare che non avvengano, senza averne nessuna certezza. L’altro elemento è che si tratta di un arabo israeliano, non è il primo, ma questo marca una situazione di scontento anche tra i palestinesi israeliani che esprimono questo disagio e una rottura tra la vecchia e la nuova generazione. Non è un caso che sia stato il padre a  denunciare il figlio che aveva compiuto l’attentato.

D. – Queste nuove tensioni quali ripercussioni possono avere sull’auspicata ripresa dei colloqui di pace? Questi colloqui sembrano veramente fermi, in una fase di stallo…

R. – Non c’è nessuna ripresa dei colloqui di pace in vista. Il processo di pace è totalmente congelato e da una parte e dall’altra l’unica cosa che continua in questa fase è la cooperazione di sicurezza, dei servizi di sicurezza israeliani e quelli palestinesi, che continua a tutto livello. Anche perché questa cooperazione non serve solamente agli israeliani per evitare gli attentati ma serve anche all’autorità palestinese per evitare che Hamas, che secondo i sondaggi ha la maggioranza dei consensi, prenda il controllo anche in Cisgiordania.

D.  – Quindi a livello anche della diplomazia internazionale, con il tentativo diplomatico a guida americana non ci sono novità…

R.  – Il tentativo a guida americana non c’è più. C’è il tentativo di calmare un po’ la tensione con misure di rassicurazione verso i palestinesi come il permesso di costruire nelle città palestinesi, cosa che peraltro Netanyahu dopo un’iniziale apertura durante il suo viaggio negli Stati Uniti per il suo incontro con Obama, ha chiuso per le proteste della sua destra interna. Quindi in questo momento ci sono, al limite, tentativi sia da parte europea e Stati Uniti di calmare la situazione. In questo senso l’incontro di Kerry con il Re di Giordania e l’accordo fra i giordani e gli israeliani sulla gestione delle moschee ha certamente contribuito a svelenire la componente religiosa della tensione ma non c’è e non è in vista un nuovo processo di pace.








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