I vescovi di Stati Uniti, Unione Europea, Canada e Sud Africa, facenti parte dell’Holy Land Coordination (Hlc), organismo di supporto della Chiesa di Terra Santa, saranno, dal 7 al 14 gennaio 2016, a Gaza, a Betlemme e in Giordania per fare visita e sostenere le locali comunità cristiane. Un pellegrinaggio – riferisce l’agenzia Sir - che prenderà il via dalla Striscia di Gaza dove i vescovi celebreranno una Messa presso la parrocchia della Sacra Famiglia, incontreranno i circa 200 fedeli e faranno visita a scuole cristiane e ad istituti che gestiscono progetti di accoglienza e riabilitazione di persone toccate dal conflitto del 2014.
Prevista tappa anche in Giordania, in segno di solidarietà con i rifugiati
È il terzo anno consecutivo che i vescovi dell’Hlc si recano nella Striscia di Gaza
dove vivono circa 2.500 cristiani, solo 200 dei quali sono cattolici. Dopo Gaza,
il programma della visita prevede una sosta a Betlemme e a Beit Jala, villaggio cristiano
che si è visto confiscare, nella vicina valle di Cremisan, da Israele, terre, frutteti
e uliveti per la costruzione del muro di separazione. Una vicenda, questa, che l’Hlc
- di cui fanno parte anche il Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee)
e la Commissione delle Conferenze episcopale europee (Comece) - da anni segue da vicino.
Quest’anno, inoltre, i vescovi di Usa, Ue, Canada e Sud Africa si recheranno anche
in Giordania, dal 10 al14 gennaio, per portare la loro solidarietà ai rifugiati costretti
a sfuggire ai conflitti in corso in Siria e in Iraq.
I cristiani di Terra Santa non chiedono privilegi, ma tutela dei loro diritti
Scopo dell’Hlc è sostenere la Chiesa di Terra Santa attraverso la “preghiera ed il
pellegrinaggio”, anche grazie ad un lavoro sensibilizzazione sui cristiani di Terra
Santa che i vescovi portano avanti, una volta tornati nelle rispettive nazioni, presso
i rispettivi governi, ambasciatori, mass-media ed opinione pubblica. Da sottolineare
che l’Hlc non chiede privilegi per i cristiani, “pietre vive” di queste aree di conflitto,
ma dignità e rispetto dei loro diritti. Il coordinamento di questo gruppo e la relativa
comunicazione è gestita dalla Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles. L’iniziativa
si svolge dal 1998 ogni anno nel mese di gennaio. (I.P.)
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