2016-01-08 11:24:00

Vescovi argentini: risvegliare le coscienze per costruire la pace


La pace è un compito che impegna tutti: è quanto afferma mons. José María Arancedo, presidente della Conferenza episcopale argentina (Cea), in una nota pubblicata per l’inizio del nuovo anno. “Desideriamo la pace, ma non sempre investiamo su di essa e lavoriamo per ottenerla – scrive il presule – Sembrerebbe che la desideriamo come un dono, un regalo e non come un qualcosa che dobbiamo conquistare con il nostro operato, la nostra testimonianza, il nostro impegno”.

Pace non è compromesso politico, ma costruzione di verità e giustizia
Di qui, il richiamo al fatto che “la vera pace non è un compromesso politico, a breve durata, poiché essa si costruisce con i valori della verità, della giustizia, dell’amore, della solidarietà, rispettando la vita e la dignità di ogni uomo”. Quindi, il presule argentino si sofferma sull’attualità: “Il mondo di oggi – dice – ci rende tutti spettatori attraverso un’informazione costante sui fatti, ma non risveglia in noi un atteggiamento responsabile e solidale”. “Storditi” dalla quantità di informazioni che ricevono, spiega mons. Arancedo, gli uomini contemporanei “finiscono per essere consumatori indifferenti di notizie” e tale indifferenza porta “isolamento, ignoranza, egoismo, disinteresse” nei confronti del prossimo.

Risvegliare le coscienze per vincere l’indifferenza
Per risvegliare le coscienze, allora – è l’indicazione del presidente della Cea – sarà necessario “interiorizzare valori che divengano poi vincolanti nel nostro agire e nel nostro stile di vita”, vere e proprie “virtù che orientino e determinino il comportamento morale delle persone e della società”, perché “la pace ha bisogno dello sforzo di tutti, in quanto essa è una conquista che riguarda tutti”.

Riconciliazione richiede conversione
Per questo – conclude il presule – ciascuno è invitato a porsi una domanda fondamentale, ispirata alla “Preghiera semplice”, attribuita a San Francesco: “Signore, nella mia vita e nelle mie relazioni sono strumento della tua pace?”, perché la riconciliazione, “dono portato da Cristo”, richiede “la conversione di tutti”. (A cura di Isabella Piro)








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