L’arcivescovo di San Salvador ha chiesto al governo degli Stati Uniti di fermare le deportazioni di migranti centroamericani che “solo cercano di migliorare la qualità di vita delle proprie famiglie”. Durante la consueta conferenza stampa dopo la Messa domenicale, mons. Josè Luis Escobar Alas ha fatto riferimento alle deportazioni di immigranti clandestini centroamericani detenuti negli Stati di Georgia, Texas e Carolina del Nord dopo una serie di operazioni dell’Ufficio di Immigrazione e dogana iniziate i primi giorni del anno e che continueranno anche negli altri Stati.
“Non è giusto, non sono criminali”
Mons. Escobar Alas ha affermato che è urgente una “riforma migratoria che protegga
i migranti provenienti dalla regione del Centro America. “Non è giusto, non sono criminali
che devono essere deportati: si tratta di brave persone che svolgono un lavoro onesto”
- ha detto l’arcivescovo di San Salvador nel constatare che per lo più sono adulti
– uomini e donne- e bambini che hanno attraversato la frontiera illegalmente e gli
è stato negato lo statuto di rifugiati. Secondo fonti del governo, 2, 5 milioni di
salvadoregni su 3 si trova clandestinamente negli Stati Uniti e le rimesse procedenti
dagli immigrati rappresentano circa il 16% del Pil della nazione centroamericana. (A
cura di Alina Tufani)
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