2016-01-19 11:55:00

Ecumenismo, occasione concreta per vivere la misericordia


Misericordia verso le nostre Chiese

"L'ecumenismo è un'occasione pratica per tradurre in concreto le riflessioni sulla misericordia che compiamo in questo Anno Santo straordinario. Possiamo farlo proprio a partire dall'idea che la misericordia di Dio riguarda ogni uomo e ogni donna, indistintamente. E dobbiamo esserne consapevoli proprio perché siamo chiamati a fare altrettanto". Così, don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, riflette sull'apertura dell'annuale 'Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani', dedicata quest'anno al tema "Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio" (1 Pietro 2,9). "Dovremmo imparare in questo tempo a rivolgere la misericordia anche verso noi stessi", prosegue don Bettega. "Forse anche noi e le nostre Chiese, siamo bisognosi di misericordia. Anche le nostre Chiese devono saper riconoscere le proprie incoerenze, un atteggiamento che è fonte di comunione perché ci fa sentire tutti 'nella stessa barca', ci fa capire che essere cattolici, protestanti o ortodossi, non significa essere migliori o peggiori degli altri. Significa sentire davvero bisogno del volto di misericordia del Padre".     

Occasione per ritrovare Gesù nel volto degli altri

"Noi, come cristiani, dobbiamo essere i primi a esercitare la misericordia gli uni verso gli altri. Perché la virtù dei cristiani è proprio la capacità di aprirsi all'altro, esercitando l'umiltà. E questo è un impulso che ci spinge a sviluppare l'ecumenismo". A sostenerlo è padre Vladimir Laiba, della Chiesa ortodossa del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, parroco di S. Teodoro a Roma. "Grazie all'Ottavario di preghiera per l'unità - spiega - abbiamo la possibilità di conoscerci e di vedere nell'altro il volto di Gesù. Questo cammino ci aiuta a fare nostra la preghiera di Gesù 'perché tutti siano una sola cosa' ". "Il Sinodo pan-ortodosso di quest'anno - conclude - ci insegnerà a ritrovare l'unità fra tutte le Chiese ortodosse e avrà sicuramente degli effetti positivi sul cammino ecumenico".

Siamo tutti figli della 'grazia di Dio'

"Ogni giorno della nostra vita è un'occasione opportuna per annunciare le opere meravigliose del Signore", commenta infine il pastore Antonio Adamo della Chiesa valdese di piazza Cavour a Roma. "Riconosciamo però il valore della misericordia, e dell'Anno Santo voluto dal Papa, in un momento storico in cui di misericordia non ce n'è molta. Certamente per i cattolici, ma per tutti i cristiani, è fondamentale ricordare che noi siamo 'figli della misercordia', cioè della 'grazia di Dio' ". "Il 500mo della Riforma luterana sarà occasione di dialogo ecumenico - spiega il pastore Adamo - se sapremo ripartire insieme dall'ascolto comune della Parola di Dio, al quale quell'evento storico ci richiama, per rinnovarci".  








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