2016-01-21 14:00:00

Arcivescovo di Los Angeles: non dimenticare gli immigrati


“Le persone non cessano di essere nostri fratelli e sorelle perché sono immigrati irregolari”: è quanto scrive, in una nota, mons. José Gomez, arcivescovo di Los Angeles, negli Stati Uniti. La sua dichiarazione arriva dopo che, due giorni fa, la Corte Suprema del Paese ha deciso di esaminare la decisione di un tribunale del Texas che ha bloccato una parte del piano sull’immigrazione, voluto dal Capo dello Stato, Barack Obama. In particolare, il blocco riguarda la sezione che prevede di non applicare il rimpatrio forzato a più di cinque milioni di immigrati irregolari.

Milioni di persone vivono nell’ombra: situazione ingiusta ed intollerabile
Un anno fa, infatti, il Presidente aveva annunciato un programma che permetteva a oltre 5 milioni di residenti senza documenti americani o senza visto di fare richiesta di regolarizzazione ed avere, così, un permesso di lavoro. Secondo i giudici federali texani, agendo così Obama avrebbe abusato dei suoi poteri. Il caso, dunque, è ora in mano alla Corte Suprema e l’arcivescovo di Los Angeles si dice “lieto” di questa decisione. “Non mi esprimo sulla questione costituzionale – afferma – ma parlo in quanto pastore, perché conosco la situazione ingiusta ed intollerabile di milioni di persone costrette a vivere nell’ombra”.

Mettere in atto strumenti di misericordia
“In tutto il Paese – scrive mons. Gomez – oltre due milioni di persone senza documenti sono state deportate solo negli ultimi otto anni, inclusi migliaia di uomini e donne costretti a lasciare i propri coniugi ed i propri figli”. Non solo: sempre più numerosi sono “coloro che vivono costantemente nella paura di essere rimpatriati forzatamente, all’improvviso, senza rivedere mai più le loro famiglie”. Di qui, l’auspicio del presule affinché si mettano in atto “strumenti di misericordia” nei confronti dei migranti, perché “non importa come essi sono arrivati negli Usa: non si può comunque dimenticare la loro umanità, senza perdere anche la nostra”.

Restituire umanità alla politica sull’immigrazione
“Finché i legislatori di Washington non troveranno l’umiltà ed il coraggio di mettere da parte le differenze e cercare una soluzione comune – conclude l’arcivescovo di Los Angeles – la Corte Suprema rimarrà la nostra ultima speranza per restituire umanità alla politica nazionale sull’immigrazione”. (I.P.)








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