2016-01-21 17:53:00

Giubileo. Rettore di Loreto: "Santuario, casa accogliente"


"Bisogna far percepire l’umanità di Maria e di Gesù, in modo che il pellegrino non si senta ospite ma familiare. Qui si tocca con mano la fede di Maria espressa in quel 'fiat' che ha ricreato l’universo". Padre Franco Carollo ofm cap., Rettore del Santuario di Loreto, commenta - in occasione del Giubileo degli operatori di pellegrinaggi e rettori di santuari - l'invito del Papa a giocarsi tutto nell'accoglienza. 

"Come ha ricordato oggi il Papa - prosegue padre Franco - ci vuol anche pazienza perché alle volte chi arriva ha il cuore gonfio di sé, è troppo preoccupato di sé, vorrebbe tutto e subito. Gli orari gli stanno stretti, alcune limitazioni gli possono sembrare fuori posto. Bisogna aiutare queste persone a entrare in una dimensione diversa. Saper accogliere davvero con cuore grande". 

Raffaella Sbacco è una guida che accompagna alle visite della Santa Casa: "Vent'anni fa una persona mi fece una domanda sul Santuario e io mi resi conto che non sapevo rispondere. Allora comprai una guida e cominciai a studiare. Ricordo come fosse ieri un gruppo di non vedenti che accompagnai. Per me fu difficilissimo far loro sperimentare cosa è quel luogo. Eppure dopo la visita ricordo che mi hanno ringraziato tantissimo: 'Attraverso le tue parole noi abbiamo visto cosa c’è qua dentro', ancora mi commuovo", racconta Raffaella. "Hanno toccato le pietre e hanno toccato la vita di Gesù e della Madonna. Queste pietre consumate e sempre vive". 

"Questa è la casa della misericordia. Chi viene qui passa anche al confessionale. Tantissimi hanno varcato la Porta Santa all’apertura ufficiale e durante le feste natalizie, con molta devozione e consapevolezza", conclude il Rettore specificando che "la pietà popolare è tutt'altro che superficiale: è un luogo di nuova evangelizzazione se ripercorriamo queste strade con rinnovato slancio e generosità. Certo, un pellegrinaggio va comunque preparato e va anche accompagnato quando si fa ritorno nelle proprie comunità di origine, perché quello che è stato ricevuto non vada perduto e non si sprechi in qualche emozione che regge solo qualche settimana. Mi auguro che questo Anno della Misericordia lo si passi vivendo lo straordinario nell’ordinario. In fondo è lo spirito della Santa Casa di Loreto che ci dice che le piccole cose dell’ordinario che sono le grandi cose della vita".








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